I Dieci Comandamenti, la rete applaude Benigni: “La Chiesa prenda esempio”
Si è da poco conclusa la prima parte de "I Dieci Comandamenti". Domani è prevista la parte conclusiva. Con la consueta passione e l'entusiasmo che mette in ogni suo progetto, stavolta Roberto Benigni si è cimentato in un argomento complesso come l'esistenza di Dio. Ha parlato dei primi tre comandamenti, ma non è mancata una frecciatina alla situazione politica italiana:
"Solo un miracolo ci può salvare, infatti Renzi è andato in Vaticano. […] La politica non c’è, non esiste, meglio buttarci su Dio. […] Politici, consiglieri, imprenditori hanno fatto in modo di violare tutti e 10 i Comandamenti, forse perché sapevano che stavo arrivando. Stanno arrestando tutti. Il tema era la Bibbia, ma adesso bisogna parlare di Rebibbia. […] I politici si sono giustificati dicendo: ho sbagliato a scegliere collaboratori che sembravano insospettabili… Eppure i soprannomi erano il ‘carognone', il ‘porco', il ‘cecato', il ‘ruvido'".
Con ironia ha spiegato quanto Dio possa essere ancora vivo e attuale:
“Credete a Batman e non credete a Dio? Stasera dobbiamo credere in Dio. Dio c’è e ci crediamo. Dio ci deve essere. Non mi permetterei di parlare per due ore di qualcuno che non c’è! Invisibile non vuol dire che non c’è. Non lo vedi Dio ma ci vuole lo strumento adatto. E la nostra testa non è lo strumento adatto."
Alcuni passaggi sono stati particolarmente apprezzati sia dal pubblico in sala che dal popolo della rete. Un lungo applauso è scoppiato quando Roberto Benigni ha affermato:
"Dio ci ha allargato il cuore mettendoci dentro la libertà, ci ha allargato la testa mettendoci dentro l'infinito!"
In breve tempo, l'hashtag #IDieciComandamenti è arrivato in cima alla lista dei trend su Twitter e la rete ha dimostrato di apprezzare il programma di Rai 1. I commenti, infatti, sono stati generalmente entusiastici:
