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I bis di Asaf Avidan e Fiorello, le cose che si potevano evitare

Il vuoto di scaletta creato dall’assenza dei Ricchi e Poveri ha “costretto” Fazio ad inventarsi espedienti imbarazzanti per riempire gli spazi. L’improvvisazione non è il suo forte. Se ci devono essere venti minuti in più di Sanremo, che almeno siano programmati.
A cura di Andrea Parrella
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Seconda serata del 63esimo Festival di Sanremo

Quei modi di riempire il tempo. Purtroppo il buco di scaletta è venuto a crearsi, per forza di cose, a causa dell‘assenza dei Ricchi e Poveri. In conferenza stampa Fazio aveva annunciato che il momento per loro sarebbe rimasto lì dov'era, ma semplicemente sarebbe durato venti minuti in meno. Quindi, per logica matematica, tutto sarebbe dovuto durare quei venti minuti in meno previsti. Invece, tra gag non riuscite (perché diciamolo, non n sta riuscendo nemmeno una) e momenti piuttosto imbarazzanti con Bar Refaeli, si è giunti alla bella esibizione di Asaf Avidan, autore di un pezzo divenuto celebre grazie ad un deejay tedesco. E' piaciuto così tanto che il conduttore, tornato sul palco, gli ha chiesto "un altro pezzettino". Il performer, pur imbarazzato perché il bis è roba che nemmeno Alan Sorrenti con Figli delle stelle in un concerto, o Cocciante con Margherita. Naturalmente lui non poteva tirarsi indietro e ha concesso a Fazio di recuperare qualche minuto.

Poi sul finale, dove in principio di puntata ci si era già sorbiti l'imitazione di Domenico Modugno made in Beppe Fiorello ("Non ho mai visto un'interpretazione così intensa" ha detto Fazio dell'interpretazione nella fiction Volare, in arrivo su Rai1), prima dell'ultima pubblicità il buon Fabio lo ha richiamato chiedendo di prepararsi ad un ultimo omaggio a Mimmo. Quindi, tornati in diretta, la Littizzetto ballava il dadaumpa sulle note di Vecchio Frac e Fiorello e Fazio chiedevano al pubblico di battere le mani come si farebbe durante un karaoke. E allora è venuto da chiedersi: ma se lo ricordano che la canzone parla di uno che si suicida?. Se Fazio, oltre a renderlo più asciutto riuscirà a fare di questo Sanremo 2013 una kermesse fatta di serate brevi, diciamo di una durata normale, allora avrà portato a casa un grande risultato. Venti minuti in meno fortuitamente guadagnati avrebbero contribuito a farlo, se proprio si devono recuperare, perché non programmarli?

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