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‘I bastardi di Pizzofalcone’ seconda stagione, Maurizio de Giovanni frena: “Ci penseremo”

La seconda stagione della fortunata miniserie con Gassmann e la Crescentini sarebbe già in cantiere. Dopo le polemiche per le scene gay, però, lo scrittore Maurizio de Giovanni frena: “Grazie alla Rai, decideremo nei prossimi giorni”.
A cura di Valeria Morini
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"I bastardi di Pizzofalcone" chiude col botto una prima stagione che si è confermata sino alla fine uno dei più grandi successi della fiction di Rai1 degli ultimi tempi. Il poliziesco puro e duro con Alessandro Gassmann e Carolina Crescentini ha conquistato il pubblico, che immancabilmente si chiede se ci sarà anche una seconda stagione. I presupposti ci sono tutti e, in un'intervista rilasciata qualche giorno fa a RunRadio, l'autore dei romanzi di partenza Maurizio De Giovanni confermava la messa in cantiere della nuova annata, che dovremmo vedere in onda a primavera 2018.

I quasi 7 milioni conquistati dall'ultimo episodio parlano del resto di ascolti da capogiro, capaci addirittura di doppiare l'Isola dei Famosi 2017. Peccato che, in un post pubblicato su Facebook poco dopo la puntata finale, è lo stesso de Giovanni a frenare, rimettendo nuovamente in discussione la possibilità di una seconda stagione. "Ci si penserà", scrive il romanziere, manifestando grande entusiasmo per il modo in cui la fiction ha adattato i suoi libri ma senza nascondere al contempo una certa amarezza, forse per le polemiche che hanno investito la serie. I nuovi episodi de "I bastardi di Pizzofalcone" sono davvero in bilico o l'autore sta semplicemente "giocando" con l'attesa dei fan?

Be', anche questa è andata. Sono felice che sia piaciuta a tanti, che qualcuno si sia affezionato a storie e personaggi, e ancora di più che a qualcun altro sia venuta voglia di venire a vedere da vicino questa città o di leggere i romanzi da cui vengono le storie.
Qualcosa rispetto ai libri è stata cambiata, certe situazioni dei romanzi erano troppo dure per la televisione, ma altre, forti, profonde, difficili sono rimaste. E di questo devo ringraziare la Rai, non credevo in tanta modernità. Ora c'è da riflettere su un'eventuale seconda serie. Ci si penserà, magari, nei prossimi giorni. Ci saranno decisioni da prendere, anche da parte del sottoscritto che si è divertito ma anche un po' stancato. Vorrei nel frattempo rassicurare moralisti, profondi critici televisivi non professionisti, sociologi per hobby, urbanisti iperrealisti, esegeti ed eziologi: il telecomando, questo magico strumento che consente di evitare le brutture, continuerà a esistere. Ciao e grazie a tutti. Da domani si ritorna a immaginare nuove storie.

Le polemiche per le scene gay: la politica contro "I bastardi di Pizzofalcone"

Dietro le perplessità di de Giovanni (e quella frecciatina ai detrattori), ci sono le polemiche scoppiate nei giorni scorsi per alcune scene d'amore gay che hanno visto protagoniste l'agente Alex Di Nardo (Simona Tabasco) e il medico della scientifica Rosaria Martone (Serena Iansiti). La bufera è scoppiata prima sul quotidiano L'Avvenire, per poi sfociare in un duro attacco da parte del politico Maurizio Lupi. "Mi fa male questa assurda polemica", aveva replicato de Giovanni, "mi fa male che ci sia gente che pensa che esista un amore giusto e uno sbagliato; che un bacio sulla bocca sia una "scena di sesso esplicito", che dia lezioni di morale chi ha dovuto dimettersi da cariche pubbliche per questioni morali".

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