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I bambini guardano la tv per metà del tempo rispetto agli adulti, ma stanno più su internet

Uno studio fa emergere come i bambini inglesi guardino la tv per la metà del tempo rispetto a quanto fanno gli adulti. Dati che fanno emergere un problema alla BBC: perché gli adulti del futuro dovrebbero pagare il canone?
A cura di Andrea Parrella
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Da questa parte dell'Europa, in Italia, discutiamo da anni dell'evasione del canone Rai, dei problemi che questo comporta alle casse del servizio pubblico televisivo e al contempo della scarsa qualità offerta ai telespettatori. Parliamo da diverse settimane di una rivoluzione del sistema di calcolo del canone, prezzi ridotti, pagamento in bolletta elettrica, ma ancora nulla di certo. Insomma, mentre da anni ci si arrovella sulla revisione di una sistema che è evidente abbia qualcosa che non va, oltremanica i problemi sono di tutt'altra entità eppure non se ne preoccupano di meno. Pare quasi surreale, dal nostro punto di vista, leggere dello studio emerso in Inghilterra, pubblicato da Ofcom Yesterday e riportato dal Daily Mail secondo cui i giovani di un'età compresa tra gli 11 e i 15 anni spendono guardando video e contenuti internet un tempo sei volte superiore a quello speso davanti alla tv. E pare assurda la considerazione che a questi dati viene dedicata.

Aldilà di un dato che pare abbastanza scontato, visto l'incedere progressivo di internet, in termini pratici questo vuol dire che la BBC, il broadcasting di stato, potrebbe fare fatica a raccogliere l'abituale ammontare di 3.7 miliardi di sterline per le consuete entrate del canone televisivo (ovviamente in previsione futura). Questo perché l'onerosa tassa di 145.50 sterline da versare annualmente, fa riferimento esclusivamente a chi guarda o registra ciò che va in onda in tv e non ciò che viene guardato sul web. Per questo motivo, molti futuri adulti potrebbero ritenersi esentati dal pagare una tassa per un servizio di cui non usufruiscono. Proprio nelle scorse ore, a commentare la notizia, è stato il deputato dei Tory Andrew Bridgen che ha detto: "Semplicemente questo studio mostra come il modello su cui si fonda la BBC nel suo presente non è sostenibile". 

Un'ora e cinquantotto minuti il tempo passato da un ragazzo tra gli 11 e i 15 anni davanti a contenuti televisivi visti su internet, rispetto ai soli trentadue minuti dedicati alla tv. Gli adulti passano davanti al piccolo schermo quasi tre ore in media, quasi il doppio. Altri 33 minuti di media sono invece dedicati alla visione, da parte di adolescenti, di piccoli e brevi video su Youtube e Vimeo, che comparati ai solo 5 minuti di media per un adulto, formano un dato significativo un dato significativo. Si tratta peraltro di dati dei quali gli esperti non riescono ad immaginare l'evoluzione, per prevedere la strada che la tv farebbe bene a seguire pur di non essere soppiantata dal web.

Ma la BBC, in previsione di dati negativi, sta già studiando una via di modifica del canone stesso, affinché questi si estenda anche ad una sezione iPlayer, che possa permettere ai visitatori online di guardare i contenuti andati in onda in tv in versione live oppure on demand, così da giustificare il canone stesso presto questi utenti che, un giorno, potrebbero pretendere l'esenzione non usufruendo del servizio televisivo. Anche perché, per quanto in versione ridotta, anche in Inghilterra esiste una percentuale di evasione: si tratta di 500.000 persone, meno del 2% dei contribuenti. Dalle nostre parti, sfiora il 25%.

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