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I 90 anni di Nicoletta Orsomando, la Signorina Buonasera che fece un pezzo della tv italiana

“Signore e signori, buonasera”: fu questa la frase che divenne il marchio di fabbrica di Nicoletta Orsomando, la Signorina Buonasera per antonomasia della televisione pubblica. Compie 90 anni uno dei primi volti storici della tv di stato, quella voce allenata che per 40 anni ha introdotto alcune tra le più note trasmissioni Rai. Il primo annuncio risale al 22 ottobre 1953, aveva appena 24 anni.
A cura di Stefania Rocco
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Nata a Casapulla l’11 gennaio 1929, Nicoletta Orsomando compie 90 anni. Volto storico della televisione di stato, viene universalmente descritta come la Signorina Buonasera per antonomasia, il volto simbolo di una categoria perduta. Regina delle annunciatrici televisive, debuttò il 22 ottobre 1953 con quel primo annuncio diventato storico. Non fu la prima in quel ruolo, ma il pubblico la identifica ancora come il personaggio più rappresentativo della sua categoria. In tv per più di 40 anni, nessun’altra annunciatrice Rai è riuscita a battere il suo record di presenze.

Signore e signori, buonasera

La dizione perfetta, il look rassicurante e i modi garbati, Nicoletta Orsomando entrò per la prima volta nelle case degli italiani più di 65 anni fa. Era il 22 ottobre del 1953, aveva appena 24 anni. “Signore e signori, buonasera” disse, per poi introdurre un documentario sull'Enciclopedia Britannica realizzato da National Geographic. Quella frase divenne il suo marchio di fabbrica. All’epoca, i televisori non erano così diffusi. Gli italiani si riunivano nelle case di quei pochi che possedevano l’apparecchio per guardare quella magia, rapiti dalle immagini sullo schermo che sembravano materializzarsi per caso, arrivare dall’etere. Anche i genitori di Nicoletta assistettero a quel debutto che fece storia. Anni dopo, tornando con la mente a quegli istanti, la Orsomando ricordò:

Il mio primo annuncio ufficiale fu trasmesso da Roma e precedette un documentario National Geographic. Era il 22 ottobre 1953, fu il primo annuncio di una serie infinita. L'ho fatto con la massima tranquillità. I miei genitori andarono a vedermi in un negozio di elettrodomestici. Certamente papà avrà detto: “Quella è mia figlia”.

La carriera, non fu solo una Signorina Buonasera

Nicoletta Orsomando non fu solo – se quel “solo” che racchiude un’epoca intera può rendere l’idea – una “Signorina Buonasera”. Quella voce dalla dizione perfetta unita ai modi garbati, familiari, riconoscibili, le permise di diventare conduttrice. A 3 anni dal debutto, era il 1956, condusse Cineselezione, una delle prime rubriche di cinema proposte dalla televisione. L’anno dopo presentò il Festival di Sanremo 1957 accanto a Nunzio Filogamo, Fiorella Mari e Marisa Allasio. La sua carriera quarantennale comprende numerosi altri format di gran successo, da Un disco per l’estate ai film Piccola Posta con Alberto Sordi e Parenti Serpenti di Mario Monicelli. L’ultima apparizione in video risale al 2016. Dopo avere preso parte a La prova del cuoco di Antonella Clerici e a Domenica In, approda nel varietà di Rai1 Dieci cose insieme alla collega Rosanna Vaudetti.

La vita privata

Nicoletta Orsomando appartiene a quella generazione per la quale la vita privata, soprattutto dei personaggi noti, era destinata a restare tale. Nessuno scandalo rischiò di sporcare la sua carriera, né prese piede alcun pettegolezzo tanto pericoloso da minare la quieta riconoscibilità della sua figura. Nel 1957, a 28 anni, sposò il giornalista Roberto Rollino. Da quel legame nacque Federica, unica figlia della storica annunciatrice. Le nozze terminarono 6 anni dopo il sì, ma solo negli anni 70, con l’entrata in vigore della riforma del diritto di famiglia, i due ex coniugi potettero procedere al divorzio. Qualcuno potrebbe non sapere che, prima di diventare un volto storico della televisione, la Orsomando fu impiegata come assistente sociale. Cercò poi di abbracciare il teatro, senza però ottenere grossi consensi. Fu un corso di dizione a modificare la traiettoria della sua vita, insieme agli incoraggiamenti del padre che sognava per lei un futuro glorioso. “Tutti mi dicevano: hai una voce così bella, perché non vai a lavorare alla radio? Ero ancora una signorinetta e mi sono lasciata convincere, ma dopo un mese di corso di dizione, fui liquidata e abbandonai l'idea” raccontò, ma quando venne a sapere che la televisione stava per arrivare a Roma, dove risiedeva insieme alla sua famiglia, decise di tentare un provino. Andò bene, il resto è storia.

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