I 57 giorni stasera su Rai 1 con Luca Zingaretti nei panni di Paolo Borsellino
Il ventesimo anniversario della strage di Capaci non è passato (per fortuna) inosservato. Se l'attentato di Brindisi ha fatto credere che ci sia ancora qualcuno infastidito dalla lotta alla mafia, la tv ha deciso di assumere toni pedagogici per ricordare ai telespettatori come sono morti Giovanni Falcone e 57 giorni dopo Paolo Borsellino. A morire assieme a Falcone anche la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo. Stasera su Rai 1 andrà in onda il film tv "I 57 Giorni" che vedrà protagonista Luca Zingaretti nel ruolo del giudice Paolo Borsellino: Zingaretti già protagonista indiscusso del Commissario Montalbano. Il film, trasposizione televisiva del libro scritto dal giornalista John Follain, coprodotto da Rai Fiction e dalla Compagnia Leone Cinematografica, è diretto da Alberto Negrin mentre la sceneggiatura è a cura di Francesco Scardamaglia. Musiche di Ennio Morricone.
Paolo Borsellino venne ucciso assieme alla sua scorta il 19 Luglio 1992 in Via D'Amelio mentre si recava a casa della madre. Con lui c'erano i suoi angeli custodi Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Qualcuno di loro era di ritorno dalla ferie, altri sostituivano colleghi in malattia. Il destino ha voluto che fossero loro a perdere la vita dopo 57 giorni dalla strage di Capaci: Borsellino appuntava tutto nella sua agenda rossa, soprattutto quello che aveva scoperto sulla morte di Falcone e forse anche sulla sua. Negli ultimi giorni di vita sembrava molto preoccupato, aveva detto alla moglie che era certo che sarebbe stato fatto fuori, quando e con che modalità non lo sapeva ancora. Ma a volere la sua morte non sarebbero stati soltanto i mafiosi.
"I 57 Giorni" racconta anche la vita privata di Borsellino, i rapporti con la moglie Agnese e i tre figli Manfredi, Lucia e Fiammetta. Nel cast, oltre al protagonista Luca Zingaretti, anche Lorenza Indovina (Agnese Borsellino), Rori Quattrocchi (madre di Borsellino), Davide Giordano (Manfredi Borsellino), Andrea Tidona (Giammanco) ed Enrico Ianniello (Antonio Ingroia). "Dobbiamo scoprire la verità, e lo dobbiamo fare per Falcone e Borsellino. Sappiamo chi sono gli esecutori materiali ma non sappiamo chi sono i mandanti" questo è il commento del magistrato Leonardo Guarnotta che con Falcone e Borsellino ha istruito il Maxiprocesso di Palermo.
Luca Zingaretti ha fatto i salti di gioia per il ruolo che gli è stato affidato, da sempre infatti è un appassionato di storia e studia attentamente la vicenda Borsellino-Falcone. Zingaretti ha conosciuto la famiglia di Borsellino ma è rimasto colpito soprattutto dalla moglie del magistrato. Questo ha dichiarato a Panorama:
Il giorno in cui abbiamo iniziato a fare le riprese sono state riaperte le indagini della Procura sulla strage […] Ma non è questo il punto. Sono andato a trovare la famiglia di Borsellino e pensavo di trovare atmosfere affrante. Invece la moglie è una persona dolcissima che mi ha confessato con un sorriso di essere ancora molto innamorata del marito. Lui si è sempre esposto molto, e lo ha fatto con amore sincero verso il suo lavoro e verso la famiglia, mi ha detto la signora Borsellino […] E’ un personaggio a cui avvicinarsi con grande rispetto. In periodi come quelli che stiamo vivendo, abbiamo bisogno di esempi positivi come lui è stato. Spero che, guardando il film, soprattutto i giovani siano stimolati a pensare con la propria testa perché solo così si può diventare cittadini di uno Stato e aiutarlo ad avere consapevolezza del proprio ruolo. Per me questa fiction è stata un’esperienza umana di grandissimo valore.
Il regista Negrin è rimasto folgorato dalla sceneggiatura e dal voler raccontare Borsellino in maniera diversa, come mai nessuno aveva fatto:
C’è un indissolubile intreccio tra le due realtà che produce, senza alcun artificio, una crescente sequenza di momenti di alta commozione, a volte di tensione e a volte di allegria e comicità perché Paolo Borsellino era un uomo dai sentimenti delicatissimi, estremamente allegro, ironico e generoso. Quando mi è stato proposto di dirigere questo film su Borsellino mi sono immediatamente chiesto che senso potesse avere fare ancora un altro film su un personaggio che era già stato raccontato piuttosto bene sia in tv che al cinema. La risposta mi è arrivata dopo aver letto le prime dieci pagine della sceneggiatura scritta da Francesco Scardamaglia, dieci pagine che mi hanno scaraventato ‘dentro’ l’uomo Paolo Borsellino con una leggerezza e un equilibrio che raramente mi è accaduto di riscontrare in una scrittura cinematografica [..] A questo punto l’unico giudice di cui temo la sentenza è la famiglia di Paolo Borsellino, una famiglia che ci ha aiutati in ogni modo e che spero possa essere ricompensata da questo nostro sentitissimo omaggio alla memoria di un marito e di un padre assolutamente esemplari perché fino al suo ultimo istante di vita ha dimostrato di essere un giudice e un funzionario dello Stato pronto a perdere anche la vita pur di compiere il proprio dovere.
Ieri serail palinsesto di Rai 3 prevedeva uno speciale sulle stragi di Capaci e Via D'Amelio con il documentario di Felice Cavallaro "Ho vinto io" e a seguire "Il segreto di Borsellino" che hanno totalizzato rispettivamente il 6,74% e l'8,97% di share. L'appuntamento è rinnovato stasera su Rai 1 in prima serata con "I 57 Giorni"