Giusy Versace a Quelli che il calcio: “L’incidente mi ha dato anche cose positive”
Giusy Versace, grande protagonista e vincitrice dell'ultima edizione di Ballando con le stelle, è stata ospite della puntata di oggi di Quelli che calcio, lo show a sfondo calcistico di Rai 2 condotto da Nicola Savino. L'atleta paralimpica 37enne è stata intervistata dal conduttore che ha dedicato ampio spazio a quello che è stato il suo incidente, ormai noto, avvenuto alcuni anni fa in autostrada, sulla Salerno-Reggio Calabria.
Prima di questo incidente, ho fatto un sogno strano dove correvo, mi sentivo inseguita e poi in una scalinata curva dove scappavo, anche se non sapevo da chi. Alla fine di questa scalinata, il corrimano si trasformò in una lama che, inciampando, mi tagliò entrambe le braccia. Mi svegliai piena di ansia e quando ho visto i messaggi sulla Smorfia, mi diedero solo segnali di sciagura. Quella scalinata, poi, assomigliava proprio al tratto in salita che ho fatto in autostrada e alla curva dove ho fatto l'incidente. Il corrimano era il guard rail che mi ha tagliato le gambe. Mia madre disse: "Meglio le gambe, perché con le braccia si fa tutto, con un pantalone nessuno se ne accorge".
Per Giusy Versace è stato molto importante circondarsi di persone positive intorno a sé.
Ho avuto la fortuna di avere accanto persone eccezionali che non si sono sfiduciate, che non sono scappate, che hanno sorriso e pianto insieme a me. La forza è contagiosa, le persone sono spugne, se ti circondi di negatività, si diventa negativi. Se ti circondi di positività, raccogli positività.
Un incidente che in fondo le ha portato nuove esperienze e nuove possibilità. Giusy ha infatti ammesso che da normodotata, difficilmente avrebbe potuto fare quello che ha fatto.
Da normodotata, non avrei fatto quello che ho fatto. In questi anni, ho imparato talmente tante cose che se non avessi perso le gambe, avrei impiegato una vita ad impararle. Io era una donna dedicata alla carriera, ero uno sportiva come tanti altri. La curiosità mi ha spinto ad andare oltre e a fare delle cose sulle quali io non avrei scommesso. Ed è un messaggio importante soprattutto per chi vive la disabilità in maniera più triste e con vergogna. Si devono vergognare i ladri e gli assassini. Noi con gli handicap dobbiamo uscire a testa alta. Io ho imparato ad amare la corsa quando ho perso le gambe. Quando corro, mi sento viva e felice. Mi riempie il cuore sapere che sto correndo con due gambe finte. Se vinco, bene, ma se non vinco, va bene uguale perché ho vinto soltanto perché lo sto facendo.
I consigli di un grande atleta come Alex Zanardi hanno aiutato molto la bella Giusy.
Come ha detto Alex Zanardi, non bisogna guardarsi indietro, piangendo e pensando alle cose che non si possono più fare ma si deve guardare avanti e dare risalto alle cose che ancora si possono fare.