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Giuliano Sangiorgi omaggia Dalla, il monologo: “C’è un posto meraviglioso dove possiamo guarire”

I Negramaro aprono la terza serata di Sanremo 2021 dedicata alle cover con un omaggio a Lucio Dalla, l’interpretazione della canzone “4 marzo 1943” nella sua versione originale, 50 anni dopo la sua presentazione a Sanremo. A seguire un monologo di Giuliano Sangiorgi sul ruolo della canzone d’autore.
A cura di Stefania Rocco
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Giuliano Sangiorgi protagonista di un intenso monologo nella terza serata di Sanremo2021. Il cantante dei Negramaro sale sul palco dell’Ariston insieme alla sua band per un omaggio a Lucio Dalla, l’esecuzione della versione originale di “4 marzo 1943” a 50 anni dalla sua presentazione al Festival e nel giorno del suo compleanno, oggi infatti avrebbe compiuto 79 anni. Inserito nel brano anche il celebre verso “E anche adesso che gioco a carte e bevo vino, per la gente del porto mi chiamo Gesù Bambino”, censurato prima di essere ammesso a Sanremo nel 1971.

Il testo del monologo di Giuliano Sangiorgi

Sul palco dell’Ariston, subito dopo l’omaggio a Lucio Dalla, Giuliano Sangiorgi ha recitato un monologo dedicato alla canzone d’autore, con citazioni di Dalla (Com’è profondo il mare) e Fabrizio De Andrè (Anime salve):

C’è un momento esatto in cui le parole, quelle da sole, non bastano a dire, per davvero, tutto quello che pensiamo e sentiamo. Che poi, tutto quello che pensiamo non ci starebbe nemmeno in un oceano…Si sa, mica lo puoi bloccare, non lo puoi recintare! Il pensiero, come l’oceano, non lo puoi confinare e “chi pensa è muto come un pesce anzi è un pesce e come pesce non lo puoi bloccare”, nemmeno quello. E allora in questo mare così grande, così maestoso e continuamente in tempesta, ma pur sempre troppo piccolo per contenere il pensiero tutto, c’è un posto che galleggia  leggero, leggerissimo sulle nostre vite, un’isola felice, che riesce a farlo, e lì, pensieri e parole nuotano liberi, vanno giù in profondità, negli abissi più remoti a scandagliare con il loro radar fondali mai attraversati prima, per poi risalire, carichi di tanti altri colori e tante altre vite. Tutte quelle vite che ci appartengono, che sogniamo, che fuggiamo e poi ancora via, nel “mare aperto e poi giù, il deserto e poi ancora in alto, con un grande salto…”. Atterriamo su quest’isola…E solo grazie a quest’isola, restiamo “anime salve, in terra e in mare” capaci di dire ogni giorno “che grande questo tempo, che bella compagnia!” e lo si fa cantando… Si chiama “canzone” questo posto ed è un posto meraviglioso, in cui perfino il tuo dolore, potrà guarire poi “meraviglioso”!

I Negramaro cantano “Meraviglioso” a Sanremo

Il monologo ha anticipato l’esecuzione di “Meraviglioso”, brano di Domenico Modugno che la band ha registrato nel 2008 riportandolo in cima alle classifiche.

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