Giuliano Ferrara ha lasciato la Rai
Giuliano Ferrara ha abbandonato la Rai, e quindi la striscia quotidiana "Qui Radio Londra" in onda su Rai1 subito dopo il telegiornale. Le motivazioni? Sarebbero da addursi ad una violenta azione di mobbing nei suoi confronti, da parte di un funzionario della tv di Stato. A rivelarlo, con tranquillità e senza i toni dello scandalo, è lo stesso giornalista dalle colonne del suo Il Foglio.
Sono oggetto di un grottesco e prolungato mobbing da parte di un funzionario Rai. Tutti lo sanno. Non voglio lavorare per un editore che non è dalla parte del mio lavoro. Ho molte altre cose da fare che mi interessano. Non recrimino e non ho nulla da pretendere. Ringrazio i collaboratori e saluto cortesemente il pubblico. Non chiedo che di essere lasciato in pace. Mi infastidisce anche solo l'idea di essere trascinato in una rissa a sfondo televisivo. Fine delle trasmissioni. Punto.
"Sono cazzi miei". Se sul suo giornale è parso più delicato, ma in un'intervista a Radio 24 non le ha mandate a dire: "Perché non vado più in onda? Perché sono cazzi miei, va bene?". La sua presenza in Rai non era ben vista da tempo, lo si era capito soprattutto da quando lunedì 24 settembre la puntata prevista di "Qui Radio Londra" non è stata trasmessa, su decisione del direttore di Rai1, Mauro Mazza. E' lui il misterioso funzionario con il quale Giuliano Ferrara se l'è presa sulle pagine de Il Foglio? Mazza, che in giugno aveva già manifestato di non gradire Qui Radio Londra nei palinsesti autunnali, però smentisce:
Ferrara? Non so con chi ce l'abbia. Io non sono un funzionario, sono un giornalista, direttore di Rai1 pro tempore e lunedì di fronte ad una registrazione superata dagli eventi ho preso, nell'irreperibilità di Ferrara, la sola decisione possibile. Lui, nella mia posizione, avrebbe fatto lo stesso.
La richiesta di dimissioni della Polverini, questo l'argomento sul quale era incentrata la puntata di "Qui Radio Londra". A fronte delle sue dimissioni annunciate poche ore prima della messa in onda (e poche ore dopo dalla registrazione della stessa), la Rai ha preferito bloccare tutto.