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Giovanni Minoli: “Feci il provino a Rocco Casalino per il Gf, aveva meno carisma di Taricone”

Giovanni Minoli e la selezione a Rocco Casalino per il cast della prima edizione di Grande Fratello. Il giornalista è stato ospite di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, e ha raccontato quell’esperienza, risalente al 2000: “Io ero dg di Stream e, con Giorgio Gori, scegliemmo il cast. Casalino me lo ricordo benissimo”. Ma nel confronto con Taricone rivela: “No, Pietro Taricone aveva più carisma”.
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Giovanni Minoli rivela di aver fatto la selezione a Rocco Casalino per il cast della prima storica edizione del Grande Fratello. Il giornalista è stato ospite di "Un giorno da pecora", il programma di Rai Radio1 condotto da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro. In studio ha raccontato di quella esperienza, che ormai risale al 2000.

Giovanni Minoli su Rocco Casalino

Rocco Casalino, attuale portavoce del premier Giuseppe Conte, è stato uno dei grandi protagonisti del "Grande Fratello". Per quella prima edizione, fu proprio Giovanni Minoli a provinarlo.

Io ero dg di Stream e, con Giorgio Gori, scegliemmo il cast. Casalino me lo ricordo benissimo. Com'era all'epoca? Com'è adesso, si capiva che poteva fare politica, aveva una notevole vocazione alla leadership, era intrigante e si dava molto da fare nel costruire e disfare alleanze. Più carisma di Taricone? No no, Taricone ne aveva molto da più.

Giovanni Minoli su Marina La Rosa

C'è spazio anche per l'opinione su un'altra grande protagonista di quella edizione, parliamo di Marina La Rosa, la celebre gatta morta. Il popolare giornalista, grande ideatore e dirigente della televisione, ha risposto alle domande di Geppi Cucciari e Giorgio Lauro su un possibile futuro in politica per lei. "La politica è un posto per tutti", è il senso delle parole di Giovanni Minoli:

In politica c'è stato posto per tutti, anche lei potrebbe fare politica, in tutti i partiti.

Le polemiche su Rocco Casalino

E Rocco Casalino è stato di recente al centro delle polemiche politiche per un audio, un messaggio vocale nel quale ad alcuni giornalisti riferiva di essere stressato, a tre giorni dal crollo del Ponte Morandi. In quell'occasione il Pd ne chiese le dimissioni, lui si è scusato: "Sento di dover chiedere scusa per l'effetto prodotto da un mio audio privato finito sui giornali. Nelle mie parole non c'è mai stata la volontà di offendere le vittime di Genova. Offende, invece, l'uso strumentale che alcuni giornali stanno facendo di questa tragedia".

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