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Sanremo 2018

Giovanni, figlio di Claudio Baglioni: “Mio padre a Sanremo? Almeno gli ascolti gli hanno dato ragione”

Il figlio di Claudio Baglioni, Giovanni, è uno dei migliori chitarristi italiani. “Il Sanremo di mio padre? Mi interessano più le canzoni che le polemiche. Tutto ruota attorno all’Auditel”, dice a Fanpage.it. E risponde anche alla battuta di Fiorello.
A cura di Giulio Pasqui
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Giovanni Baglioni, 35 anni, è uno dei migliori chitarristi d'Italia: molto attivo in Italia con concerti, album e Festival. E' un virtuoso. Ma è anche, e in questi giorni sanremesi non si può non fare finta di niente, il figlio di Claudio Baglioni. Il cantautore romano sarà l'uomo più chiacchierato d'Italia almeno almeno fino a sabato 11 febbraio, giorno della finale del Festival di Sanremo 2018. "L'ho visto sia nelle vesti di figlio che in quelle di musicista", racconta incalzato da Fanpage.it all'indomani della prima puntata del Festival della canzone italiana.

Da bambino non guardavo Sanremo, ma più passa il tempo e più mi interessa. Lo guardo sempre con interesse, scivolando ogni tanto anche in quell'atteggiamento secondo cui tutto bisogna criticare: i capelli, l'acconciatura, la scala… perché ormai è una cosa che si fa. Ci sono i vestiti, gli ospiti, i casini, le gag, ma io cerco sempre di stare attento alle canzoni. Tutto sommato ieri mi è piaciuto, ma ero anche partecipe emozionalmente. Mio padre, pur avendo una carriera consolidata, non è una persona televisiva. Si è approcciato a questa cosa con timore e senso di responsabilità, quindi mi sentivo emozionalmente partecipe. Speravo che andasse tutto al meglio. Gli ascolti sono andati bene!? Alla fine tutti i commenti si riducono a quel numero là. Almeno quello gli ha dato ragione, bene così (ride, ndr).

Il commento alla battuta di Fiorello

Giovanni è stato anche protagonista di una battuta di Fiorello, l'ospite d'onore della prima puntata. "Baglioni è uno che scrive la canzone Avrai per il figlio… che però qualche giorno fa gli ha chiesto: papà, che me devi da'?", ha scherzato Fiore. "Era una battuta. Peraltro Fiorello è stato molto efficace: è eccellente nel ruolo che gli è stato dato, quello di showman. Me l'aspettavo perché lo è ed è il suo lavoro. E' una battuta: se la devo prendere sul serio non mi ci ritrovo", scherza Baglioni Junior, che nei prossimi giorni potrebbe sbarcare in riviera. "Forse ci sarò, cercando di essere il più possibile discreto. Cercherò di non essere una presenza ingombrante. Non mi interessa apparire, piuttosto l'esserci e condividere l'emozione e la partecipazione con mio padre".

La musica di Giovanni Baglioni

Ma Giovanni Baglioni è soprattutto un musicista. "Da anni il centro della mia attività è legato allo strumento chitarra acustica da solista. Sono quasi undici anni che ho intrapreso questo percorso facendo concerti in teatri, club, rassegne, festival. Ho pubblicato un disco (Anima meccanica, ndr) e adesso sto preparando il secondo. Sto studiando la strategia produttiva e distributiva migliore. Sarà ancora una volta di composizioni di chitarra acustica, tranne un pezzo che non sarà di sola chitarra acustica. Se canterò? Potrei, ma potrei anche non farlo (ride, ndr). Il canto per ora non mi ha mai incuriosito come forma di espressione. La musica cantata la apprezzo più da ascoltatore che non da autore. Non ho mai studiato né approfondito".

Quanto alla definizione di "cantautore senza voce" che gli ha dato Il Fatto Quotidiano, il musicista risponde: "Mi appaga e lusinga questa definizione. E' riuscita a sintetizzare in un titolo una caratteristica che è quella di fare musica strumentale ma con una potenza comunicativa che è più facile attribuire al cantautore puro. Questo genere è considerato molto più di nicchia di quanto lo sia. Lo dico per esperienza diretta di ascoltatore perché io stesso mi sono approcciato a questo stile di musica verso i 22 anni. Prima non sapevo neanche che esistesse. Mi ci sono approcciato prima da ascoltatore e poi da sperimentatore e musicista".

Essere un "figlio di"

Da anni Giovanni deve fare i conti con un padre affettuoso e presente, ma mediaticamente decisamente "ingombrante": "Nonostante anche io credo di non aver mai esplicitamente cercato di sfruttare un trampolino, se non tenendomi il cognome che ho, mi sembra di essere visto sempre per questo rapporto con mio padre. Ne vado orgoglioso e sono contento, ma io sono un'altra cosa. Sembra quasi che sia sempre chiamato, mio malgrado, a dimostrare di essere un'altra cosa, di essere meglio o diverso. In realtà non mi interessa. Capisco le persone: anche io se vedo uno che non conosco con un cognome importante penso al personaggio famoso. Ma ogni tanto la curiosità e i discorsi finiscono per vertere verso di lui e io non sono particolarmente interessato perché non sono il biografo di mio padre. Non sono un suo fan, semmai un grande estimatore di un eccellente musicista, cantautore e cantante. Lo penso sinceramente, però non sono un topo da biblioteca che sa tutto quello che ha fatto".

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