Giovanna Botteri: “Qui la solitudine è forte, ma il senso dell’amore va oltre le distanze”
In collegamento da Pechino con lo studio di Domenica In, c'è stata Giovanna Botteri. La giornalista del Tg1 che, ormai da mesi, è il tramite con quanto succede dall'altra parte del mondo ed è stata recentemente oggetto di polemiche per il suo aspetto, che hanno generato un vero e proprio caso mediatico sul conto, è stata invitata da Mara Venier a ripercorrere le varie tappe della sua carriera.
La paura agli inizi della pandemia
Giovanna Botteri è stata in questi mesi il volto dell'Italia in Cina, è stata la voce che ha raccontato la paura, le notizie e gli aggiornamenti su quanto stava accadendo durante le prime fasi della pandemia, quando in Italia sembrava essere qualcosa di ancora molto distante. Senza remore la giornalista ha raccontato la sensazione di sgomento dei primi periodi, che poi è arrivata anche nel nostro Paese, sconvolgendo la normalità di tutti i cittadini:
Io ho fatto l'inviata di guerra, ma almeno lì sai da cosa difendersi e dove puoi proteggerti.Qui la paura era perché non sapevi dov'era questo nemico. Le prime settimane sono state terribili, una paura, un'angoscia, tutto. Ed era complicato spiegare quello che stavamo vivendo, quando è scoppiato in Italia era come se avessi già vissuto tutto e capito tutto. Io sono stata preoccupata quando avevo mia foglia sola a Roma.
La convivenza con la solitudine
Nonostante la paura, però, dopo anni di giornalismo vissuto costantemente sul campo, in luoghi di guerra e non, ciò che emerge è la necessità di raccontare, di svelare a chi non può viverlo ciò che accade nel mondo, come ammette lei stessa: "La cosa più bella di quello che facciamo è raccontare le storie, credo che sia la cosa più bella che ho fatto, raccontare da ogni parte del mondo, perché siamo tutti uguali". Eppure questo lavoro porta con sé un fardello non semplice da portare quotidianamente sulle spalle, una sfida continua da affrontare, che è quella con il dover stare da soli, e a questo proposito Giovanna Botteri dichiara:
La solitudine è forte, ci sono momenti in cui senti al solitudine e hai anche paura della solitudine che tu senti, nei confronti delle persone a cui vuoi bene. Questo ti attacca di più agli affetti, io viaggio sono lontana da tanto tempo, ma ti resta il senso dell'amore che va al di là delle distanze. Quello che è accaduto in questa pandemia è stato quello che io vivo da un sacco di tempo, stare lontano dagli affetti.
Il ricordo di Ilaria Alpi
Nel corso di questo omaggio che Mara Venier ha voluto dedicare alla giornalista del Tg1, un altro ricordo è emerso, quello di Ilaria Alpi, l'inviata uccisa a Mogadiscio nel 1994 con il suo cineoperatore Miran Hrovatin. Viene trasmesso, quindi, un servizio nel quale è proprio la Botteri a parlare raccontando con affetto gli inizi del loro percorso e della loro amicizia: "Ho conosciuto Ilaria quando è arrivata al Tg3, siamo diventate amiche subito, perché eravamo le ultime arrivate ci accompagnava la stessa voglia di raccontare". Affrontando l'argomento con la padrona di casa di Domenica In, la giornalista ha dichiarato che, ancora adesso, nutre un profondo dolore per questa perdita:
Non te l'aspetti, perché Ilaria parte e ti dice ‘ho visto un vestito, andiamo a vederlo assieme quando torno' e poi improvvisamente succede qualcosa di terribile, che ha distrutto la sua vita, i suoi genitori, il bambino piccolo, la vita di Miran. Credo che bisogna tenere quello per cui sono morti, quella voglia di raccontare e dire la verità e non avere paura perché è un momento in cui tutti abbiamo paura e qualche volta bisogna dirsi che no, non dobbiamo avere paura perché solo così si può vincere sul buio e ritrovare la luce, questa la cosa grande che ci ha lasciato Ilaria Alpi.