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Giovanardi: “‘Uomini e Donne’ gay lo vieterei alla mia nipotina minorenne”

L’ex ministro Pdl Carlo Giovanardi è intervenuto a KlausCondicio, il programma tv di Klaus Davi in onda su YouTube, e si è espresso decisamente in modo sfavorevole riguardo l’eventuale versione omosex del celebre programma di Maria De Filippi.
A cura di Eleonora D'Amore
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Fanno di nuovo parlare molto le dichiarazioni dell'ex ministro Pdl Carlo Giovanardi, intervenuto nel programma KlausCondicio, in onda su YouTube, in merito all'eventuale realizzazione di una versione omosex del celebre programma di Maria De Filippi. La sua forte polemica verte sul fatto che sia una trasmissione messa in onda ancora in fascia protetta e quindi proposta ad un target di pubblico molto giovane. Qualora, quindi, decidessero di procedere con il progetto, Giovanardi si troverebbe costretto a vietare la tv a sua nipote minorenne e a sconsigliarla ad un pubblico ancora, secondo lui, incapace di comprendere a pieno determinate dinamiche legate al mondo omosessuale:

Constato che le lobby gay sono molto potenti e evidentemente muovono miliardi. Se dovesse andare in onda ‘Uomini e Donne gay', impedirei a mia nipotina minorenne di guardare il programma. Ai miei nipoti di 4 anni e 5 anni non li metterei davanti alla tv a vedere una cosa così. Avranno col tempo una loro sessualità ma non lo metto da minorenne e da bambino davanti alla tv dove ci sono scene di sesso esplicito. È chiaro che a un bambino di 4 o 5 anni che vede scene di questo tipo cosa gli spiego? Che è un`anomalia? E allora può chiedermi perchè ho una mamma e un papà e li ci sono due papà? Che una trasmissione pomeridiana si accodi ad altre mille forme di spettacolo, dove se non c`è la storia gay sembra che non ci sia la storia, è un segno del conformismo dei tempi e che questo sia diventato il simbolo dell`attenzione al tema dei diritti è una cosa veramente singolare.

Una vera e propria "lobby", così l'ha descritta Carlo Giovanardi, sempre più convinto del fatto che ci sia ad oggi un esubero di programmi televisivi dedicati all'universo gay, che rischia di offuscare e addirittura discriminare quello eterosessuale, da lui definito come "normale":

Se penso che ormai da anni in tutti i festival del cinema, nelle fiction, in tv, c`è un overdose di programmi gay non posso che constatare che la moda è quella di rappresentare situazioni di questo tipo. Le lobby gay sono potentissime anche dal punto di vista economico quindi il fatto che ci sia riproposto costantemente e insistentemente questo modello è un fatto culturale che rischia di offuscare il modello eterosessuale. Lo scandalo non è la singola trasmissione. Lo scandalo non è questa trasmissione, visto che uno può anche cambiare canale, ma che a breve verranno criminalizzati e penalmente perseguiti programmi in cui si rappresenta Valentino e Valentina dicendo che è quello il modello. E` quello che sta accadendo, appena al di là ormai del fatto che una trasmissione televisiva ci racconti Ugo che corteggia Ugo o Maria che corteggia Maria, qui siamo al punto che se uno dice che la normalità è Ugo che corteggia Maria rischia recriminazioni.

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