Genitori vs Influencer, Ginevra Francesconi figlia della tv: “Da Fabio Volo a Raoul Bova in un mese”
È il giorno di Genitori vs Influncer, la nuova commedia di Michela Andreozzi con Giulia De Lellis, Fabio Volo e Ginevra Francesconi è finalmente disponibile su Sky Cinema e sulla piattaforma Now. Fabio Volo è Paolo, professore di filosofia, padre vedovo, molto premuroso nei confronti di sua figlia Simone, che ha cresciuto praticamente da solo. Quando Simone decide di seguire le orme di Ele-O-Nora, la regina delle influencer, lo scontro generazionale è inevitabile. A Fanpage.it, Ginevra Francesconi, 17 anni, ha spiegato: "Io ho quasi 18 anni e sono appena uscita dalla fase che attraversa Simone".
È stato semplice quindi approcciare al tuo personaggio?
Sicuramente. Grazie a questo, sono riuscita a vivere e a vedere in modo razionale come effettivamente mi comportavo io in quella fase. Ero molto simile a lei, perché avevo questa voglia di intraprendenza, questo passare tanto tempo con il telefono perché si apriva un mondo nuovo.
Michela Andreozzi ha fatto bene a puntare su di te, come è stato il rapporto con lei?
Michela è stata stupenda. Di lei sono sempre stata innamorata. La stimo tantissimo, erano un paio di mesi che volevo lavorare con lei perché avevo visto i suoi due precedenti film. Poi, il mio sogno nascosto è fare la regista e quindi c’è anche questo aspetto che me la fa sentire vicina. Ma poi lei è una persona stupenda, che ha saputo darmi libertà, ha saputo fidarsi di me e del mio modo di portare in scena il personaggio.
Nel film vediamo questo scontro-confronto, questo amore-odio con "papà" Fabio Volo. Come'è andata?
Quando Michela mi ha detto che ero stata presa, m’ha detto: “Tuo padre sarà Fabio Volo”. E Fabio è un’altra persona splendida, che ha favorito un clima armonioso anche con gli altri attori in scena. Dice Michela che io e Fabio abbiamo un modo molto simile di stare davanti alla macchina da presa ed è vero, perché il feeling è stato istantaneo.
Nel film c'è l'esordio di Giulia De Lellis. Cosa pensi di lei? Conoscevi il suo lavoro?
Non conoscevo nemmeno io il mondo dei social così a fondo, perché li ho semplicemente vissuti da spettatrice. Per cui, effettivamente lavorando in questo film e conoscendo Giulia, ho capito cosa significa essere una influencer.
E cosa significa?
Giulia ha un seguito enorme, è giovanissima e non è così facile, oprattutto quando hai tante persone diverse che ti seguono e che sono sempre pronte a giudicare e pregiudicare qualsiasi cosa.
Giulia De Lellis è stata una sorta di coach su questo aspetto?
Sì, anche in questo caso, Michela Andreozzi si è fidata molto proprio perché essendo una vera influencer, chi meglio di lei poteva spiegarci tutte le dinamiche che si vanno a generare. Per il film, è stata molto importante la sua presenza, poi lei è davvero una persona dolcissima. Non la conoscevo, conoscevo il suo nome ma non la seguivo. È una persona splendida e troppo dolce.
Tu rischi di diventare la figlia degli italiani perché passerai da Fabio Volo a Raoul Bova. Parlo della fiction "Buongiorno mamma!", che arriva su Canale 5 il 21 aprile.
Sì, passo da Fabio Volo a Raoul Bova. È una serie composta da dodici puntate. È una bella storia familiare, piena di bivi, piena di snodi che si evolve su più piani narrativi, circa trent’anni dagli anni ’90 a oggi. È ricca di situazioni e anche questo è stato un set pazzesco. Cinque mesi di riprese, durante la pandemia, è stato un lavoro intenso.
Manca da tempo una commedia seriale di successo su Canale 5 – tra tutte, penso a I Cesaroni. Questa fiction può avere spazio per altre stagioni?
È ancora prestissimo per parlare di una seconda stagione, però il materiale per poter lavorare su altro c’è. È una serie che può diventare un riferimento, almeno ce lo auguriamo.
Tua sorella – Ludovica Francesconi – fa il tuo stesso mestiere.
In realtà abbiamo iniziato a recitare nello stesso periodo, anche se lei è più grande di quattro anni. Non abbiamo mai recitato insieme e soprattutto abbiamo sempre studiato recitazione in contesti diversi.
Ok, ora tocca fare qualcosa insieme. Ci pensate mai?
Beh, capita spesso perché facendo lo stesso mestiere è inevitabile che sorga questa domanda. Non lo so, vedremo. Sicuramente sarà strano, ma allo stesso tempo interessante.