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Gianni Morandi racconta l’incidente in Tv: “Ho pensato di non farcela”

Gianni Morandi torna in Tv a parlare del suo incidente. A La Vita in Diretta il cantante racconta dei momenti drammatici vissuti e della sensazione che non ce l’avrebbe fatta: “Mi ritengo molto fortunato, sono riuscito a salvare la faccia dalle ustioni”. Al trauma risponde con “L’Allegria”, la canzone che Jovanotti gli ha scritto, candidata a tormentone estivo.
A cura di Andrea Parrella
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È tornato a fare ciò che ama, Gianni Morandi, ancora segnato dalle ustioni provocate dall'incidente di tre mesi, dal quale il cantante si ritiene salvo per miracolo. "Ho pensato di non farcela", ha raccontato il cantante a La Vita in Diretta, ospite di Alberto Matano.

L'incidente del marzo scorso

Per settimane le condizioni di salute di Gianni Morandi hanno destato preoccupazione, dopo la tragedia sfiorata  in cui ha riportato numerose ustioni, in particolare alla mano destra. Con gratitudine Morandi non ci gira troppo attorno e racconta che sarebbe potuta andare molto peggio di così: "Io mi ritengo veramente fortunato. Cadere in quella buca, sopra quelle braci, con delle fiamme, venirne fuori e salvarsi stato un momento pericoloso di paura incredibile che ho provato – lo considero un dono del signore". Morandi non nasconde la paura provata:

In quel momento mi sembrava di non farcela. Ho messo le mani dentro le braci, poi il gomito, i glutei, le gambe. Mi ritengo fortunatissimo ad aver salvato anche la faccia. In una situazione del genere può finire malissimo e non lo dimenticherò mai.

Un'esperienza terribile che, legata anche agli effetti della pandemia, giustifica la voglia di leggerezza in questo momento. Lo spirito con cui si è lanciato nel progetto di collaborazione con Jovanotti che ha portato a L'Allergia, cantata proprio da Morandi: "In questo momento ne abbiamo bisogno. Mi fa piacere che tra le dieci canzoni più ascoltate dell'estate possa esserci questa l'Allegria scritta da Jovanotti."

Il nipote Paolo Antonacci tra gli autori di "Mille"

Quest'estate i tormentoni italiani sembrano essere una sfida tra veterani, tra Morandi e Orietta Berti con la sua "Mille" con Fedez e Achille Lauro. Una "concorrenza" in cui in realtà si sente, in qualche modo, ugualmente coinvolto: "uno degli autori della canzone di Orietta Berti è Paolo, mio nipote, figlio di Marianna e Biagio Antonacci. Questo mi diverte molto, lui è veramente bravo e non è la prima volta che scrive canzoni".

"Ho sempre bisogno di qualcuno che creda in me"

Morandi racconta la sua carriera segnata dalle collaborazioni e dagli incontri con altri artisti: "Da solo non avrei fatto niente. Le prime persone con cui ho collaborato quando sono arrivato a Roma e ho fatto i primi provini, erano Franco Migliacci, che aveva scritto Volare con Modugno, Ennio Morricone, Luis Bachalov, un altro premio Oscar. Loro hanno scritto e arrangiato i miei primissimi successi. Poi dopo, negli anni, ho avuto collaborazioni con molti, perché da solo non fai nulla. Io ho bisogno di tutti, della gente che mi ascolti, di qualcuno che mi scriva le canzoni, di qualcuno che creda in me. La vita è uno scambio con gli altri". 

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