Gianfranco D’Angelo si rimette in gioco: dal “Drive In” a “Italia’s Got Talent”
I talent non sono programmi per scoprire nuovi talenti, ma sempre più spesso stanno diventando contenitori dove i vecchi talenti si rimettono in gioco per ritrovare un po' di notorietà, scrollandosi di dosso un po' di polvere. L'abbiamo visto nelle scorse settimane, ad esempio, con artisti giovani: a The Voice of Italy, ad esempio, spesso si vedono giovani che in passato erano passati già per alòcuni talent, come successo a Dennis Fantina, o artisti che hanno fatto anche passaggi importanti in classifica, diventati personaggi noti e riconoscibili a primo acchito, come, invece, successo a Chiara Iezzi, la metà del duo Chiara e Paola.
Anche a Italia's Got Talent non manca la sorpresa della serata, ma questa volta il ritorno non è quella di un ragazzo che ha vissuto i classici, warholiani, 15 min uti di notorietà, bensì un grande artista che ha segnato un periodo importante della tv italiana, ovvero Gianfranco D'Angelo. davanti a Claudio Bisio, Nina Zilli, Luciana Littizzetto e Frank Matano, infatti, si è presentato uno dei comici più noti del Paese, diventato grande con il Drive In e col personaggio di As Fidanken, ovvero il suo cane immobile a qualunque ordine gli desse il padrone Armando. "As Fidanken" divenne un vero e proprio tormentone dell'epoca, contribuendo ad accrescere la fama di D'Angelo, che condusse anche la prima edizione di Striscia la Notizia, assieme a Ezio Greggio.
D'Angelo resta sulla cresta dell'onda anche negli anni '90, ma la sua popolarità scema pian piano, almeno per quanto riguarda i giovani. Ma il comico ha deciso di rimettersi in gioco e ovviamente, salito sul palco non ha bisogno di alcuna presentazione. Sul palco di Sky Uno porta un "numero eccezionale" che vede protagonista il pronipote del suo cane famoso: "Lui è un mito, ci manca tanto in tv" ha detto la Littizzetto, prima dei 4 sì scontati.
Ovviamente l'arrivo del comico è molto dibattuto, tra coloro che vivono un chiaro momento nostalgia che li riporta in peini anni '80 e chi proprio non ce la fa a vederlo ed è preso da un diverso tipo di malinconia: