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Gerry Scotti: “Mi piacevano Bossari e Alvin, ma non vedo in giro altri come me, Conti o Bonolis”

“Non vedo in giro un altro come me, Conti, Fiorello o Bonolis”: così Gerry Scotti commenta la ricerca mancata di un erede televisivo che possa riproporre i successi ottenuti da questi giganti del piccolo schermo.
A cura di Stefania Rocco
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Non vede eredi televisivi all’orizzonte Gerry Scotti che, intervistato da 7, il magazine del Corriere della Sera, rivela di non avere ancora individuato precisamente un successore di rilievo che possa andare a colmare le lacune di settore dopo che, oltre a lui, altri grandi nomi avranno ceduto il passo alle nuove leve. E c’è una ragione precisa che differenzierebbe i grandi di oggi da quelli, più giovani, che ne raccoglieranno il testimone in futuro:

Alessandro Cattelan è bravo. Mi piacevano anche Daniele Bossari e Alvin, educati e composti. Ma in giro non vedo altri Scotti o Bonolis o Conti o Fiorello. Forse perché noi avevamo una fame che ora non c'è più. Forse perché ora si pensa di essere arrivati appena si raggiunge un milione di follower su qualche social network.

La nostalgia per Chi vuol essere milionario?

Non nasconde che “a furor di popolo” rifarebbe Chi vuol essere milionario?, quel quiz show importato dall’estero al quale il pubblico resta ancora profondamente affezionato. Purtroppo “non si capisce più chi ne detiene i diritti in Italia. Lo ri-accendiamo?" conclude riesumando quella frase diventata un tormentone che fu lui stesso a coniare all’epoca in cui guidava i concorrenti alla conquista del milione. Al momento Scotti è al timone di The Wall, il nuovo preserale di Canale5:

Registro circa tre puntate al giorno del quiz preserale The wall e il 16 dicembre sarò in Vaticano per il concerto di Natale. Tutto per Canale 5. E poi ci sono le telepromozioni.

Sul caso Flavio Insinna

Non manca una considerazione a favore di Flavio Insinna, il collega finito nel mirino di Striscia la notizia che rese noti alcuni fuori onda che ne raccontavano il carattere fumantino. “Difendo la categoria. Si è sparato abbastanza sulla Croce Rossa Insinna. Lui ha sbagliato, però può capitare a tutti di dare in escandescenze durante una riunione. Non sembra, ma è un lavoro stressante. Chi ha registrato quelle conversazioni è stato molto scorretto” afferma senza timori, sebbene consapevole che il caso è nato da una denuncia di Striscia, il tg satirico di Antonio Ricci dietro il cui bancone proprio Scotti tornerà a sedersi dall’8 gennaio al 3 febbraio.

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