Gerry Scotti: “Condurre il Festival di Sanremo? Non ho mai ricevuto una proposta seria”
Gerry Scotti è stato ospite della puntata di ‘Verissimo‘ trasmessa sabato 26 gennaio. Il conduttore si è raccontato, spaziando dalla carriera alla vita privata. Ha ammesso un certo fastidio per il fatto di essere conosciuto con il nome d'arte di Gerry e non con il vero nome Virginio: "Mi chiamo Virginio in onore di mio zio. All'epoca si usava dare un nome in onore di coloro che non c'erano più. Sono contento che si dica. Ho questo senso di non aver utilizzato questo nome e mi dà fastidio. Per tutti sono Gerry. Solo gli amici delle elementari mi chiamano Virginio".
La possibilità di condurre il Festival di Sanremo
Iva Zanicchi, in una recente intervista rilasciata a Silvia Toffanin, ha espresso il desiderio di vedere Gerry Scotti sul palco del ‘Festival di Sanremo' in qualità di conduttore. Il sessantaduenne ha replicato: "Mi ha creato un bel casino. Mi hanno telefonato tutti tranne Baglioni. Vi confermo che andrò a Sanremo con Iva Zanicchi. Andremo in una pizzeria e ci mangeremo una pizza con le cozze. Sarà l'unico modo per andare a Sanremo. Una proposta seria non l'ho mai ricevuta. Per tanti anni ho persino pensato che dessero l'incarico di fare Sanremo a chi non se ne intende di musica. Invece no, poi hanno rimediato mettendo gente brava come Baglioni. Capisco sia un sogno di tanti ma non è nei primi cassetti della mia scrivania. Me lo guardo da casa. Mi piacerebbe fare questo lavoro ma in giro per l'Italia".
Il ricordo dei genitori Adriana e Mario
Gerry Scotti, poi, ha ricordato la madre Adriana e il papà Mario. Dato che il padre lavorava durante la notte e dunque, non poteva essere eccessivamente presente nella vita del figlio, spettava alla madre controllare che tutto andasse per il verso giusto. Ciò la portava a essere severa per ottenere da Scotti il rispetto necessario per educarlo in modo appropriato:
"Mia madre Adriana era severa. Mio padre lavorava di notte e poi di giorno dormiva. Io ero sottoposto alla mamma mattina, pomeriggio e sera. Lei che era una donna dolce, fragile doveva essere con me una sorta di maresciallo per farsi rispettare. So benissimo che recitava una parte. Doveva fare la mamma e il papà assieme. Quando sono cresciuto non c'è stato più bisogno di questo doppio ruolo ed è stata tenera come tutte le mamme. Io sono molto ordinato e puntuale, sono piccole grandi fissazioni che mi ha lasciato mia madre. Il mio lato artistico lo si deve a mio padre Mario. Mio padre è morto che non aveva 70 anni, mia madre 67. Sono passati 25 anni per uno e quasi 20 per l'altro".
Gerry Scotti ritiene di aver dato un unico dispiacere a mamma e papà: "Volevano che diventassi avvocato. Sono arrivato a 23 esami su 26. Mi mancava poco per finire il corso di giurisprudenza. Questa lacuna l'ho portata molto dentro di me e questo credo sia stato l'unico dispiacere che ho dato ai miei genitori".