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Gene Gnocchi: “Ho perso quattro cari amici per il Covid, è stato straziante”

Gene Gnocchi è stato ospite della puntata di Verissimo, dove ha raccontato l’inizio della sua carriera da comico, alla quale non pensava che sarebbe potuto arrivare dopo sei anni da avvocato.
A cura di Ilaria Costabile
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Ospite della puntata di Verissimo di sabato 20 novembre è stato uno dei nomi più noti della comicità italiana: Gene Gnocchi. Nel salotto di Silvia Toffanin ha raccontato il suo percorso iniziato nel mondo della giurisprudenza e poi conclusosi sul palcoscenico: "Ho praticato per sei anni come avvocato. Mi piaceva, ma in provincia non c’è il grande penale o civile, diventa una professione routinaria, non c’era quello sbocco professionale che avrei abbracciato con più interesse" ha dichiarato, finché è stato proprio Zelig, dove ritornerà il prossimo giovedì a svoltare per sempre la sua vita, sebbene siano davvero pochi gli amici nel mondo della tv: "C'è Teo, perché ho lavorato con lui, Simona Ventura ho lavorato tanto con lei, Tullio Solenghi, Gerry Scotti, non ho mai frequentato il mondo dello spettacolo oltre quello che facevo". 

L'infanzia di Gene Gnocchi

Come ogni racconto che si rispetti, si parte dall'infanzia. Primo di sei figli, Gene Gnocchi ricorda con nostalgia e molta dolcezza quegli anni da bambino: "Ho avuto un’infanzia meravigliosa, genitori un po’ eccentrici, a mio padre ho voluto un bene, perché lui era una persona fantastica.Non mi ha insegnato niente, perché mi ha sempre insegnato con l’esempio, ha consentito a tutti noi di studiare, acquisire conoscenze riteneva fosse importante, e questa la cosa più bella che potesse fare per noi". Un padre scomparso quando lui era ancora un ragazzo, mentre la madre che, attualmente ha 88 anni, è sempre stata un personaggio eccentrico: "Faceva la pettinatrice e quando arrivano le clienti di mia madre con le figlie io dovevo intrattenerle e giocavamo al dottore". 

Il rapporto con i suoi figli

Seguendo l'esempio dei genitori anche Gene Gnocchi ha costruito una famiglia piuttosto numerosa. Dal primo matrimonio ha avuto tre figli, ormai grandi, dal secondo invece due bambine e alla domanda che padre è lui risponde: "Ho l’insegnamento di mio padre che diceva ai figli puoi soltanto voler bene. Era una cosa così indifesa che era vera. Le mie due piccole Irene e Livia, mi prendono in giro vengono a vedere gli spettacoli, ridono anche quando non devono, sono meravigliose". Bambine nate dal matrimonio con Federica:

Parlo pochissimo perché mia moglie. Non glielo chiedo mai per paura che mi risponda in un modo che non va bene. A parte la bellezza è una donna di grande intelligenza, un rapporto di grande complicità e affinità intellettive. Con le bimbe facciamo delle cose che loro ridono molto, sanno che possono aspettarsi qualsiasi cosa da un momento all’altro.

La difficoltà di far ridere

La professione del comico è arrivata per caso, dopo un provino a Zelig, dove fu notato da Gaspare e Zuzzurro, da quel momento è iniziata la sua carriera: "Non ho neanche dovuto fare la gavetta" ha spiegato alla conduttrice. Ma far ridere, anche in un periodo difficile come quello della pandemia, non è cosa da poco, soprattutto per chi come Gene Gnocchi, ha vissuto sulla propria pelle la sofferenza di perdere persone care a causa del Covid: "È difficile sempre far ridere, ho perso degli amici carissimi con i quali mi sentivo quotidianamente per me è stato devastante. Ho toccato con mano l’entità di questa pandemia, è una cosa che mi ha straziato. Spaventato certo, straziato perché erano amici cari". Giovedì sera, per la seconda puntata dello show di Canale 5 condotto da Claudio Bisio e Vanessa Incontrada, accolto con grande successo dal pubblico, Gene Gnocchi sarà sul palcoscenico: "È stato bello tornare a Zelig, sono quelle rimpatriate che fanno bene e spero si ripetano spesso". 

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