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Gabriel Garko e il lato oscuro della popolarità: “Non mi riconoscevo più, sono scappato”

Ospite a Verissimo, l’attore racconta di aver passato un difficile momento in cui l’eccessiva popolarità ha rischiato di schiacciarlo: “Mi è capitato di guardarmi allo specchio e di non vedere più me stesso. Mi sono spaventato”.
A cura di Valeria Morini
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La puntata di Verissimo del 28 ottobre accoglie tra gli ospiti Gabriel Garko. L'attore continua a essere uno dei più amati sex symbol della tv, soprattutto grazie a fiction amatissime come "L'onore e il rispetto": proprio la popolarità ha rischiato di rivelarsi un'arma a doppio taglio per il divo 45enne, che ha raccontato di aver passato un momento molto difficile in cui il successo gli ha fatto perdere il contatto con la realtà. Garko ha inoltre puntato il dito contro i social, su cui spesso gli utenti si divertono ad attaccare gratuitamente le star.

Il periodo difficile di Gabriel Garko

Tonio Fortebracci in "L'onore e il rispetto", co-conduttore a Sanremo 2016, divo al centro del gossip per la sua storia d'amore con Adua De Vesco: il successo cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni ha rischiato di rivelarsi controproducente e lo ha spinto ad allontanarsi addirittura a fuggire brevemente dall'Italia.

Mi è successo di perdere il contatto con la realtà. Mi è capitato di guardarmi allo specchio e di vedere il personaggio, non più me stesso. Quando è successo mi sono talmente spaventato che ho preso il primo volo per Parigi e ci sono rimasto per quindici giorni per ritrovare me stesso.

Garko ha spiegato di aver provato l'analisi: "La prima volta è stato dopo l'esplosione della mia villa a Sanremo, prima del Festival. Mi erano venute mille fobie, non ero in grado di andare in televisione. Lo psicologo mi ha aiutato moltissimi e ho capito che è un percorso che mi piace molto".

Garko sui social e i leoni da tastiera

Garko non ama le luci della ribalta ("Mi piacerebbe stare tranquillo almeno quando vado al ristorante con la mia famiglia, con le mie sorelle") e attacca duramente i cosiddetti "leoni da tastiera", i critici dei social che spesso raggiungono toni offensivi e denigratori: "A volte la popolarità è ingestibile. Nella mia casa ho creato il mio nido, ma la mia vita è cambiata da quando c’è il cellulare. Appena esci tutti fanno delle foto e la fantasia della gente viaggia. Al pubblico piace distruggere sui social network i personaggi, amano parlarne male". Per lui è stato molto doloroso l'episodio in cui venne accusato di aver fatto ritocchi estetici al viso. In realtà, l'attore era affetto da problemi di tiroide.

La mazzata più forte? Quando mi hanno detto che ero rifatto. Mi hanno colpito in qualcosa in cui pensavo di essere inattaccabile. Ho dimostrato il fatto che non era vero e c'era ancora gente che mi diceva "Sei fatto di plastica".

L'attore racconta la sua infanzia

Garko ha raccontato inoltre qualche aneddoto della sua vita in famiglia, quando era un bambino: "Ho avuto una infanzia molto bella, in una famiglia numerosa. Ero vivace, ho rischiato di dare fuoco alla cucina e di incendiare un campo. A scuola rischiavo sempre di avere 7 in condotta. Sognavo di diventare attore da quando avevo 9 anni".

L'amore con Adua Del Vesco

Garko ha confermato di essere ancora legato ad Adua Del Vesco, ma di voler tenere il loro legame lontano dalla ribalta: "Per me l'amore sono due binari che devono viaggiare insieme, senza mai sovrastarsi. Però c'è sempre stata la mia carriera al primo posto, e tuttora la metto al primo posto perché non mi tradirà mai finché non la tradisco io. Però, mentre prima mi è capitato di tradire, oggi preferisco lasciare prima. Quella sensazione di sporco che ti porti dietro quando tradisci non la voglio provare più. Io e Adua stiamo sempre insieme, ma sono riservato nel mio rapporto. Cerco di proteggerla perché lei è molto giovane. Quest'anno hanno detto già tre volte che ci sposiamo!".

I nuovi progetti di Garko

In momentanea pausa dalla televisione, l'attore è attualmente impegnato a teatro, come protagonista della divertente commedia "Odio Amleto" dell’americano Paul Rudnick, con Ugo Pagliai, Paola Gassman e la regia di Alessandro Benvenuti. Ha inoltre finito da poco di girare il film americano ambientato in Albania, "Lazarat Burning" con Armand Assante.

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