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Frank Underwood è morto, così House of Cards taglia il personaggio nella stagione finale

Il primo teaser trailer ufficiale della sesta e ultima stagione di “House of Cards” svela la morte di Frank Underwood con il personaggio di Claire, intepretato da Robin Wright, che pronuncia la storica battuta di Kevin Spacey nella sequenza della terza stagione: “Quando dovranno seppellirmi, non sarà nel mio giardino e quando dovranno rendermi omaggio, dovranno aspettare in fila”. Il riferimento è chiaro, la sostanza è diversa perché, diciamolo con franchezza, Netflix non poteva trovare modo peggiore per giustificare il licenziamento in tronco di Kevin Spacey.
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Il primo teaser ufficiale della sesta e ultima stagione di "House of Cards" mostra Claire Underwood rivolgersi a Frank: "Quando dovranno seppellirmi, non sarà nel mio giardino e quando dovranno rendermi omaggio, dovranno aspettare in fila". La camera va quindi sulla lapide di Francis J. Underwood, morto da 46esimo presidente degli Stati Uniti d'America, sepolto nel cortile di casa. È la stessa battuta pronunciata da Frank Underwood nella storica sequenza in cui urina sulla tomba di suo padre, il riferimento è chiaro, la sostanza è molto diversa. Perché, diciamolo con franchezza, Netflix non poteva trovare modo peggiore per giustificare il licenziamento in tronco di Kevin Spacey per una serie che ha rappresentato, soprattutto nella prima fase di vita della internet tv, il cavallo di Troia per entrare nei cuori dei suoi abbonati, per sfondare la quarta parete e conquistare appassionati nel mondo.

No Frank, No House Of Cards

"No Frank, No Party" si legge spesso sui social network. L'idea del licenziamento in tronco dell'attore, investito in pieno dalla fiumana dello scandalo molestie (ma proprio oggi apprendiamo della prima di una serie di accuse decadute, quella per sodomia forzata), non è stata mai accolta con entusiasmo dai fan della serie culto. Un titolo che, diciamolo senza paura di esser smentiti da nessuno, ruotava per intero sulla bravura di Kevin Spacey, rivitalizzato a una splendida seconda giovinezza grazie al suo mefistofelico personaggio. Una giovinezza bruscamente interrotta dalla caccia alle streghe di alcuni mesi fa.

La sfida di Netflix ai suoi abbonati

Ma dall'altro lato, c'è una produzione convinta di poter fare meglio per la stagione conclusiva di uno dei suoi fiori all'occhiello, convinta di farlo sfidando il segreto algoritmo, l'indice di gradimento dei suoi stessi abbonati. Nella sesta stagione di "House of Cards", Netflix ha l'occasione di dimostrare di essere riuscita a costruire uno show in grado di reggersi in piedi tranquillamente senza la sua stella. A Los Gatos, sede del colosso dell'intrattenimento, ne sono convinti. Vista la partenza, noi lo siamo sempre meno.

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