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Franco Di Mare sull’Isis: “Ci saranno altri attentati. Con la paura si raccattano voti”

Intervistato da TvBlog, l’ex inviato di guerra ha commentato il venerdì nero del terrorismo. Ha spiegato, poi, che il modo in cui la tv tratta gli attentati, rischia di “scatenare un’idea diffusa di odio”, che porta poi a votare chi si scaglia contro gli immigrati.
A cura di D.S.
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In un'intervista rilasciata a TvBlog, Franco Di Mare ha commentato il venerdì nero del terrorismo. L'ex inviato di guerra ha definito l'Isis "una nazione che nasce sull'idea dell'annientamento fisico del nemico, uno Stato che non esisteva ma che di fatto c'è e che è compreso fra parte della Siria e parte dell'Iraq. È uno Stato che batte moneta, ha un suo welfare interno". È convinto, però, che l'Isis non abbia alcuna possibilità materiale di vincere una guerra contro l'occidente. La loro forza, però, si basa sull'idea di "una democrazia che soccorre i meno abbienti":

"È evidente che l'Isis non ha alcuna possibilità materiale di vincere una guerra. Sul piano delle relazioni militari e politiche l'Isis è morto prima ancora di nascere. L'Isis però non è soltanto uno Stato, è anche un'idea di relazione con l'occidente che invece trova proseliti in tutto il mondo e che non si combatte con le armi, ma con la battaglia delle idee. Cioè fornire al mondo un'idea di uno Stato e di una democrazia che soccorre i meno abbienti. Una democrazia cioè che sia al servizio della gente. Invece noi, purtroppo, abbiamo un'idea di democrazia terribile, basta guardare cosa succede in Italia. Il confronto fra i grandi ideali del passato, gli stessi ideali per cui 70 anni fa i nostri nonni hanno combattuto, quell'ideale di democrazia si frantuma tutti i giorni con "Roma ladrona", "Mafia capitale", "le ruberire all'Expo", insomma dovunque ti giri c'è merda. Di fronte a questo scandalo occidentale, che non risparmia quasi nessun paese e l'Italia in questo è un portabandiera, l'Isis risponde con l'idea della purezza, dicendo "noi abbiamo una risposta alla deriva morale dell'occidente". In un mondo molto frammentato, in cui la forbice fra ricchi e poveri invece che diminuire aumenta, le masse di disgraziati del mondo islamico -che sono la maggior parte- non dico che guardi all'Isis con simpatia, però trova in questa "nazione" una certa sponda".

È convinto, che possano esserci presto nuovi attentati:

"Credo che in tempi brevi avremo ancora attentati nelle nostre città. L'Isis si combatte con l'intelligence. Solamente un'ottima intelligence riesce ad anticipare i danni che l'Isis può creare".

Infine, ha commentato il modo in cui le televisioni trattano l'orrore del terrorismo:

"Io sento il pericolo vero di scatenare un'idea di odio diffusa. Questi sono episodi inquietanti che ci costringono a riflettere. Invece di produrre pensiero critico, producono paura. Il mercato della paura è il mercato elettorale. Con la paura io raccatto voti. Alla fine io voto chi mi dice "spariamo sui gommoni", chi mi dice "buttiamo a mare gli immigrati", chi mi dice "gli immigrati hanno la scabbia" ed aggiunge che "la scabbia uccide", dicendo delle stronzate gigantesche. Questa gente alimentando la paura, alimenta la confusione, trovando l'unico vantaggio di avere voti e di essere eletto. Questa gente qua ha il respiro corto evidentemente, facendo danni giganteschi. Io dico che questi danni sono prodotti, nostro malgrado, anche da una informazione parziale che abbocca a queste sirene della paura, cosa che noi media non dovremmo fare. […] Mi chiedi se avrei mostrato la testa tagliata? Non lo so. Se la mostri fai il gioco dei terroristi, se non la pubblichi stai venendo meno ai tuoi doveri di deontologia. La cosa migliore è stata fatta dagli inglesi quando ci furono gli attentati a Londra anni fa, la polizia transennò tutta la zona, mettendo dei teloni bianchi a copertura delle zone interessate agli attentati. Tu non vedevi altro che teloni bianchi. Lì ci furono mi sembra 30 morti, ma la percezione della strage sarebbe stata ancora più grande se noi avessimo mostrato le immagini di quei luoghi con i corpi di quella povera gente straziati e in quel caso avremmo fatto il gioco dei terroristi. Ci tolse da quell'imbarazzo la polizia britannica che coprì quelle zone con degli enormi teloni bianchi".

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