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Francesca Fagnani: “Fatta fuori da una regina del giornalismo, che gradiva solo colleghi maschi”

Il monologo di Francesca Fagnani sui (pari) diritti delle donne nel mondo del giornalismo, poi la denuncia: “Una regina del giornalismo non ha gradito la mia presenza, voleva attorno a sé solo colleghi maschi”.
A cura di Giulia Turco
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Francesca Fagnani in studio a Le Iene ha affiancato Nicola Savino alla conduzione della puntata di martedì 30 novembre, prendendo il testimone da Lodovica Comello e lasciandolo a Federica Pellegrini che sarà co-conduttrice della prossima puntata. La giornalista di Belve non poteva che dedicare il suo monologo al tema dei diritti delle donne nel mondo del giornalismo, alla luce del recente episodio che ha coinvolto l'inviata Greta Beccaglia molestata in diretta televisiva da un tifoso al termine della partita Empoli – Fiorentina.

Il monologo di Francesca Fagnani

I due minuti di Francesca Fagnani sono carichi di indignazione. La giornalista parte dal racconto di un aneddoto vissuto in prima persona, raccontando la disillusione provata davanti ad una importante donna della tv, quella che chiama "regina del giornalismo" senza mai citarne il nome. Dimostrando che le disparità di genere purtroppo non sono generate sempre e solo dall'universo maschile.

Negli ultimi anni ho visto accadere molte cose bizzarre nel mondo del giornalismo: talk show dove il politico di turno può scegliere le domande e scegliersi pure il giornalista che gliele fa, trasmissioni che ti invitano come giornalista ma poi si aspettano che tu faccia l’ultras di Salvini, di Conte, di Letta o di Draghi. Poi mi sono persino abituata alla domanda, dopo che si sono decisi gli altri ospiti, “ma come donna chi invitiamo?”, come se fosse un obbligo la quota rosa del talk. Una categoria da proteggere, come i panda.

Pochi giorni fa, però, mi è successo qualcosa a cui non ero preparata. Sono stata invitata ad una trasmissione dove c’era una donna, che faccio persino fatica a definire collega, tanto è meritata e prestigiosa la sua carriera: una vera regina del giornalismo. Ho sempre apprezzato le sue parole e ne ha spese tante per chiedere posti di potere per le donne, però ho capito che questo per lei vale solo se quei posti sono lontani dal suo. Infatti, alla vigilia della trasmissione, mi hanno fatto sapere che questa giornalista non gradiva la mia presenza, perché attorno a sé voleva solo colleghi maschi. Ma come, proprio lei? La stessa donna che rimprovera gli uomini di non darci lo spazio che meritiamo?

In tutte le redazioni in cui ho lavorato, anche le più progressiste, ho guadagnato meno dei colleghi maschi di pari livello e questo purtroppo è solo uno dei problemi perché è un mondo dove può accadere, com’è successo alla collega Greta Beccaglia, che ti tocchino il culo in diretta e che il tuo collega sempre in diretta dica: “Non te la prendere, vai avanti”. La verità è che sul tema della parità anche noi, che facciamo informazione e che vogliamo insegnare agli altri come si fa, non siamo meglio di loro.

Il caso di Greta Beccaglia e le scuse di Andrea Serrani

L'uomo responsabile dell'accaduto è stato raggiunto dalla redazione de Le Iene alla quale, messo spalle al muro, ha deciso di fare le sue scuse nei confronti di Greta Beccaglia. "Non so perché l'ho fatto, lei voleva intervistarmi, io non volevo parlare con nessuno, la Fiorentina aveva anche perso", ha tentato di giustificarsi Andrea Serrani, 45 anni. Chiarimenti maldestri e vani a questo punto, che arrivano dopo la decisione della giornalista fiorentina di sporgere denuncia nei suoi confronti. "Davanti a tutto il mondo mi state considerando come lo stupratore, un serial killer n’altro po’…", ha fatto sapere l'uomo sul quale pesa inoltre il Daspo per  tre anni.

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