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Franca Leosini commenta l’omicidio di Laura Ziliani: “Le figlie in tv per esigenza di menzogna”

Franca Leosini ha raccontato il suo punto di vista sulle recenti storie di cronache: “I giovani assassini non hanno umanità, vanno in televisione per crearsi un alibi”. Un commento sulla vicenda di Laura Ziliani: “Le figlie sono andate anche in televisione per esigenza di menzogna e per mistificare i fatti”.
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Franca Leosini, giornalista e simbolo Rai grazie al programma tv cult "Storie Maledette", si racconta in una intervista rilasciata ai colleghi de "La Stampa". Si parla di killer, in particolare quelli giovani: "Non hanno umanità, vanno in televisione per crearsi un alibi". E sulle famiglie di provenienza, Franca Leosini smonta un mito: "Ho visto ragazzi responsabili di gesti atroci venire da famiglie che hanno percorsi limpidi. Casomai parlerei di amicizie e frequentazioni sbagliate. Quando si è giovani si è anche facilmente suggestionabili".

Le parole di Franca Leosini

Franca Leosini ha incontrato giovani killer nella sua stessa trasmissione, fatti che lei stessa ha raccontato in "Storie Maledette". Si è detta "sgomenta" perché i protagonisti dei femminicidi, anche i più recenti, sono soprattutto giovanissimi.

Sgomenta che i protagonisti siano in maggior parte giovani. È giusto allora porsi delle domande, questi giovani da dove attingono i disvalori che poi li portano a delinquere senza provare neppure dolore o pentimento? Se li prendono dalla società nella quale tutti si vive, allora la responsabilità morale di quanto hanno fatto ce la dobbiamo prendere tutti noi. […] La troppa disinvoltura potrebbe dare loro alcuni spunti, ma non credo sia la strada giusta. La cronaca ha i suoi diritti che non si possono cancellare. Casomai restituire un segno di maggiore condanna, far comprendere ai ragazzi che guardano la tv che agire così equivale a rovinarsi la vita per sempre.

La vicenda Zani

Franca Leosini ha anche rilasciato un commento sulla vicenda di Laura Ziliani, uccisa dalle figlie Silvia e Paola Zani, che erano andate in televisione a lanciare il loro appello: "Per esigenza di menzogna. Loro vanno, parlano per mentire, per negare eventuali sospetti che li coinvolgano. Ambiscono alla visibilità i mentitori, una visibilità che tende alla mistificazione. Io invece parlo con persone che hanno elaborato la loro colpa e che la stanno o l’hanno scontata. Il comportamento è completamente diverso”.

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