Fo e Cortellesi soccombono a Il Segreto, ascolti deprimenti per Callas
Non riscuote l'eco mediatica che ci si attendeva, la rivelante operazione televisiva di Rai Uno che manda in prima serata lo spettacolo di Dario Fo e Franca Rame con Paola Cortellesi "Callas". Era annunciato come un piccolo evento televisivo, vista portata della coppia inedita, con il premio Nobel per la Letteratura associato al talento incommensurabile dell'attrice romana. Di conseguenza, pur non attendendosi i risultati di share di cui sarebbe capace Benigni (di certo il termine di paragonare più alto per la capacità di saper coniugare attenzione mediatica e spessore contenutistico), ma probabilmente Rai Uno si sarebbe attesa una percentuale di share più consistente.
Gli ascolti di venerdì 4 dicembre
A vincere la gara d'ascolti della serata è stato "Il Segreto", la novela spagnola di Canale 5 che in questo venerdì di inizio dicembre è riuscita probabilmente a riscuotere uno dei risultati più soddisfacenti da quando va in onda in prima serata, andando oltre un agevole doppiaggio della diretta concorrente Rai Uno: 4.210.000 spettatori, pari al 16,80% di share contro 1.822.000 spettatori, pari al 7,81% ottenuti da "Callas". Addirittura Maurizio Crozza, con la sua consueta prima serata di La7, riesce a superare la prima rete Rai nel numero di spettatori totali, anche se non fa lo stesso in termini di share: 1.843.000 spettatori, 6,76%. Seguono a breve distanza lo speciale "Voyager" di Rai Due sul Giubileo (Rai2, 1.749.000 spettatori, 7,51%) e "Quarto grado" su Rete 4 (1.776.000 spettatori, 8,73%). E ancora 1.178.000 spettatori (4,21%) hanno seguito il film "Le Idi di Marzo" (Rai3); mentre "Person of Interest" su Italia 1 è stato visto da 1.337.000 spettatori (4,82%) nel primo episodio, 1.239.000 (5,03%) nel secondo, 1.087.000 (6,70%) nel terzo.
La cultura paga in tv?
Gli esiti che l'Audience consegna della serata di ieri non fanno ben sperare per chi vorrebbe più cultura in tv e in fasce orarie meno improponibili, o reti di punta. E non è un caso che su Twitter sia stato lo stesso direttore di Rai Uno Giancarlo Leone (al centro di polemiche per la decisione di riportare in tv il Dopofestival accusando quello dello scorso anno dotato di un linguaggio troppo aggressivo) a proporre un sondaggio nel quale chiede ai suoi follower se sia giusto immaginare maggiore spazio per la cultura in prima serata sul primo canale.