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Fiorello: “Farò un varietà, forse a novembre, ma non il sabato perché c’è Maria De Filippi”

In splendida forma al Festival della Tv e dei Nuovi Media di Dogliani, Fiorello lascia intendere un ritorno in prima serata con un varietà in onda su Rai1. Lo showman, tra il serio e il faceto, immagina perfino una collocazione: “Faremo un varietà, molto presto. Potrei tornare a novembre, ma non so il giorno della settimana. Bisogna scegliere il giorno giusto. Magari il lunedì quando sono tutti a casa. Escludo il sabato, è il giorno della De Filippi”.
A cura di Stefania Rocco
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Un ritorno di Fiorello in tv non è solo possibile, ma altamente probabile. Ospite in splendida forma del Festival della Tv e dei Nuovi Media di Dogliani, il mattatore e showman, da anni corteggiato dalla televisione pubblica, annuncia il suo ritorno in grande stile. “Tornerò in tv. Me lo chiedono tutti, mia figlia, anche il mio cane” annuncia, dopo aver incantato il palco con una battuta sulla sua splendida forma fisica: “Sembro un modello di Armani, poi chissà perché quando sfilano e si mettono in posa non sorridono mai”. In risposta a un quesito del critico Aldo Grasso, poi rilanciato dal pubblico, Fiorello svela di avere già un progetto in cantiere, per il quale avrebbe già stabilito i tempi di realizzazione:

Faremo un varietà, molto presto. Potrei tornare a novembre, ma non so il giorno della settimana. Bisogna scegliere il giorno giusto. Magari il lunedì quando sono tutti a casa. Escludo il sabato, è il giorno della De Filippi.

La collocazione in Rai in un momento storico delicato

È prezioso e lo sa Fiorello, che ammicca alla Presidente della Rai Monica Maggioni: “Sono pigro, faccio cose che non m'impegnano, vicino casa. Faccio il programma per Radio Deejay da casa, l'Eur per me è troppo lontano. La mia pigrizia m'impedisce di fare cose su Rai1, troppo impegnativo. Devi pensare i monologhi. Io in tv farei me stesso”. Ne approfitta per calcare la mani sul momento storico delicato che sta vivendo la Rai, con un governo ancora lontano dal trovare un’identità e la possibilità che gli equilibri interni della televisione di Stato cambino ancora:

La Rai è in un periodo di transizione. Io lo chiamo periodo trolley. Tutti i direttori sono lì con il trolley pronto. Attendo lunedì, chiamo Mattarella. Se c'è Di Maio, il toy boy di Orietta Berti, non so.

Lo show con la rubrica del cellulare

Il vero show improvvisato arriva quando Fiorello scorre dal palco la rubrica del suo cellulare. Chiama Linus e Urbano Cairo, mentre fa marcia indietro su Gianni Morandi: “Lui a quest'ora (le 19, ndr) è già a letto…”. Prova a chiamare Claudio Baglioni, ma non risponde e quindi ripiega sull’edizione di Sanremo 2018 di cui ha fatto parte: “Ah, a Sanremo mi sono divertito moltissimo, incontravo un Pooh ogni cinque minuti, mi giravo e ne vedevo uno, mi giravo e ne vedevo un altro”. Poi è lui a ricevere una telefonata. Dall’altro lato c’è Mario Orfeo, il direttore generale Rai, a conferma del fatto che il corteggiamento prosegue. La riserva è sciolta, Fiore è pronto a tornare:

Ma non mi farò pagare eh. Se no i giornalisti cominciano a scrivere quanto guadagno e che è una vergogna e che sono soldi pubblici… ma a me questa cosa mi fa impazzire, in Italia se uno fa spettacolo si pensa che non faccia un lavoro vero, che non debba guadagnare, allora lo stipendio io non lo chiedo… Tanto in Rai stanno già facendo tante cose nuove: Rischiatutto, La Corrida, poi ci sarà Portobello… Oh il primo che mi dice che faccio i programmi sempre uguali, mi arrabbio.

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