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Filippo Roma scova “i furbetti del Senato”

La Iena, grazie alla rivelazione di una dipendente anonima, scopre il cattivo costume di molti dipendenti pubblici, che godono di stipendi cinque volte superiori a quelli dei normali dipendenti. Tuttavia molti registrano il proprio ingresso al lavoro per poi uscire e sbrigare faccende personali.
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Ha scaturito un'immediata risposta d parte del presidente del Senato Piero Grasso il servizio di Filippo Roma sui cosiddetti "furbetti del Senato". Secondo l'inchiesta partita da una segnalazione del giornalista Sergio Rizzo, infatti, i dipendenti delle camere guadagnano uno stipendio pari a cinque volte quello di un normalissimo dipendente pubblico e percepiscono addirittura una quindicesima. Legittimo chiedersi, in effetti, se ricoprano ruoli particolari o abbiano orari di lavoro particolarmente intensi a giustificare questi lauti compensi (a quel punto sarebbe anche giustificato).

Ma secondo la soffiata di una dipendente del Senato esiste un cattivo costume dilagante anche tra i dipendenti delle camere, specialmente quelli del Senato. Su tutti i vizi spunta quello del gioco del badge, ovvero la pratica comune di registrare il proprio ingresso al lavoro andando via per svolgere altre attività relative alla propria vita personale. Di certo non è una prassi, ma la stessa dipendente dice di aver confessato il tutto per il fastidio di sentire alcuni dei colleghi protestare contro la famosa Casta dei politici, che comporterebbe forti sprechi. Filippo Roma

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