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FIlippo Giardina a Nemico Pubblico: “In Italia Facebook sta creando milioni di psicotici”

Lo stand up comedian romano porta nel programma di Rai 3 la sua tesi sui social network e gli effetti che stanno avendo sulla società contemporanea. Riflettere sulle sue parole, sarebbe quantomeno doveroso.
A cura di Andrea Parrella
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La domenica sera, su Rai Tre, da qualche settimana, va in onda la seconda stagione di "Nemico Pubblico", programma di Stand Up Comedy condotto da Giorgio Montanini di Satiriasi. L'irriverenza e l'assenza assoluta di mezze misure, caratteristiche connaturate nello stile del gruppo di stand up comedian che da diversi anni tentano di valorizzare un genere che la televisione nostrana, in generale, non ha mai sostenuto troppo. Quello dell'opinione scomoda, che imbarazza prima di tutti il pubblico che si trova davanti a chi sta sulla scena. Fatto sta che il programma di Montanini, dal titolo decisamente evocativo, ha effettivamente generato rumore nelle ultime settimane.

Nel cast è presente anche Filippo Giardina, fondatore di Satiriasi e sostenitore strenuo e agguerrito del principale dettame della stand up comedy: dire a chi ti sta davanti esattamente ciò che non vorrebbe sentirsi dire. In questa edizione del programma Giardina compare nelle vesti di un fantomatico professore intervistato da giornalisti stranieri, che lo interrogano su alcune delle questioni più spinose della contemporaneità, invitandolo ad esprimere un parere abitualmente controcorrente. Qualche settimana fa Giardina diceva, ad esempio, come sia un errore pretendere l'abbassamento di stipendi e vitalizi per i politici, che anzi vanno alzati, perché a questi spetta la responsabilità di gestire un paese e perché, essere ricchi, è il solo modo che potrebbe spingerli a non essere soggetti a corruzione.

Ma se c'è un argomento sul quale Giardina ha sempre espresso un parere drastico e che fa certamente riflettere, è quello del rapporto che la società moderna ha instaurato con i social network e, in particolare, l'effetto schizofrenico e psicotico che l'utilizzo costante di Facebook può comportare sugli utenti. Giardina critica le conseguenze disastrose cui possa portare la continua ricerca di un Like e, più di tutto, si scaglia contro la surreale domanda che Facebook ci propina costantemente: "A cosa stai pensando?". Giardina si chiede se non fosse il caso di convertire la domanda ad un più modesto "Stai pensando qualcosa?", partendo dall'assunto che, nella maggior parte dei casi, buona parte degli utenti che frequentano il social network, più che pensare, manifestino indirettamente un unico pensiero: il sesso.

Non si voleva cogliere il pretesto per un'esegesi interpretativa del pensiero del comico, ma solo un invito a guardare la finta intervista di ieri sera, che il comico ha riproposto sulla sua pagina Facebook, ma soprattutto il video del numero originale da cui è tratto, andato in onda un paio di anni fa. Decisamente più incisivo e, così come forse voleva essere, imbarazzante.

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