Festival di Sanremo, è normale che il pubblico interrompa le esibizioni?
Non è normale e non è giusto. E' poco rispettoso sia nei confronti di chi lavora alla kermesse musicale per mesi ma soprattutto nei confronti del pubblico che guardava da casa il Festival di Sanremo 2013. Vedere interrotto per un paio di minuti l'esibizione del comico Maurizio Crozza a causa di alcune persone poco cortesi (per usare un eufemismo) ha irritato buona parte dei telespettatori. Il disappunto non si manifesta così, gli italiani dovrebbero smetterla di considerare la politica come un argomento da tenere fuori dalla loro vita: come leggevo proprio sul web, si fa politica in ogni istante, quando si sceglie quale cibo mangiare e quale telefono comprare. La politica non è un mostro, non è un argomento tabù che deve essere relegato alle tribune elettorali nascoste nel palinsesto Rai. La politica è quella su cui si reggono le sorti del nostro Paese che non può (e non deve) essere ignorata così per il bene di tutti. Che possa non piacere l'argomento "elezioni politiche" al Festival di Sanremo 2013 ci sta, eccome, ma arrivare ad interrompere un'esibizione è davvero troppo. Un gesto ingiustificabile che noi condanniamo senza mezzi termini.
Crozza non ha fatto una satira a senso unico, ha parlato di tutti, da Ingroia a Bersani, da Berlusconi alla lista Monti. Non ha risparmiato nessuno, come è giusto che faccia un buon comico il quale, grazie al suo talento, al suo carisma, non fa altro che il suo lavoro, intrattenere la gente, strappare un sorriso e nel frattempo indurre gli italiani ad una riflessione. Se siamo al punto che taluni volti noti non possono essere "toccati" possiamo ufficialmente dire che non siamo più in democrazia. Noi di Fanpage.it ci siamo schierati contro tutti quelli che, qualsiasi cosa non sia di loro gradimento, preferiscono chiuderla: è il caso di La7, troppo faziosa, andrebbe chiusa secondo Beppe Grillo. E' questa dunque la sua idea di democrazia? Atteggiamento identico a quello che ieri sera hanno tenuto queste persone del pubblico, intolleranti alle opinioni diverse dalle loro, come se ognuno di loro disponesse dalla verità assoluta.
Crozza in evidente difficoltà, quasi con le lacrime agli occhi è stato subito aiutato da un eccellente Fabio Fazio (anche se, ammettiamolo, senza la Littizzetto il Festival di Sanremo finiva per diventare uno spettacolo troppo "pesante") che ha invitato i dissidenti ad accomodarsi fuori. Che poi questi signori sono forse abituati ad andare in teatro interrompendo le commedie? O forse sono più adatti a cori da stadio? E c'è pure chi crede al complotto dei comunisti – certo Fazio, ed è stato lui stesso ad ammetterlo, qualche critica se l'è pure cercata con il Coro dell'Armata Rossa – e grida allo scandalo etichettandolo come un Festival dell'Unità: non è forse che fa paura la gestione più sobria ed "intellettuale" di questo Festival fa paura? Selvaggia Lucarelli docet:
Dagli ascolti di questa prima serata di Sanremo, si potrebbe trarre un un insegnamento istruttivo: non è la gnocca che fa lo share.
— Selvaggia Lucarelli (@stanzaselvaggia) 13 febbraio 2013