“Femminile musicale”, speciale sulle pari opportunità: le storie della grandi cantautrici italiane
A Speciale Tg1, di domenica 2 giugno 2019 a 00.00, il viaggio Femminile musicale di Cinzia Fiorato, per capire se la musica italiana riesce a dare il giusto spazio alle donne o tende ancora a estrometterle dal circuito artistico nostrano. La musica in tutte le sue forme, dal jazz alla musica leggera fino al rap e alla trap, fino a oggi ha sì accolto grandi cantautrici, ma a fatica, richiedendole soprattutto come cantanti e interpreti. Un ruolo marginale rispetto a capacità e competenze, che deve scazzottare con un mercato declinato al maschile.
La parità di genere diventa tema attuale anche nel mondo della musica e delle arti. Cinzia Fiorato cerca di far emergere proprio questo, avvalendosi di storie, racconti e testimonianze, provenienti dalle voci e dai talenti più belli della nostra nazione: da Fiorella Mannoia a Carmen Consoli, passando per Pilar, Levante, Tosca, Paola Zukar, Flo e Mara Maionchi, alternate ad alcuni interventi al maschile, come quello di di Manuel Agnelli. Un racconto transgenerazionale, che si propone di sottolineare la volontà di cambiamento, attraverso il continuo ‘fare' di donne e artiste intenzionate e invertire una rotta, che ancora le vede in affanno in un ambiente con chiare tendenze maschiliste e sessiste.
Straordinarie artiste, molto note e stimate per il loro talento, che non riescono a entrare nel cosiddetto mainstream, a causa di fattori legati al pregiudizio e valevoli più per le donne che per gli uomini: l’aspetto fisico, l’età, la mancanza di tutele sociali e giuridiche. Per non parlare dell'incapacità di gestione della doppia vita di lavoratrici e madri, mosse dalla continua ed esasperante necessità di dover dimostrare sempre di più per rimanere ‘credibili'. Lo speciale vorrebbe aprirsi a un nuovo respiro, mostrando come qualche passo in avanti sia stato fatto e abbia consentito a una minima fetta al femminile di farsi largo nel mondo manageriale e di successo. Passi deboli, però, e decisamente in ritardo rispetto ai paesi anglosassoni o del nord Europa.