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“Falcone e Borsellino non presenti al Maxiprocesso”, la gaffe di Franco Di Mare

Questa mattina in diretta su Rai1, lo speciale dall’Aula Bunker di Palermo per la commemorazione delle vittime della strage di Capaci è andato in onda con una serie di gaffe in apertura da parte del conduttore Franco Di Mare. Prima ricorda “la strage di Via Capaci” poi rivede tutta la storia dei due giudici, dichiarando che non poterono assistere al Maxiprocesso perché uccisi dalla Mafia. In realtà, Cosa Nostra organizzò la sua vendetta proprio in virtù della conclusione in Cassazione.
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Questa mattina in diretta su Rai1, lo speciale dall'Aula Bunker di Palermo per la commemorazione delle vittime della strage di Capaci è andato in onda con una serie di gaffe in apertura da parte del conduttore Franco Di Mare. Sarà stata forse l'emozione, ma il conduttore di "Unomattina", candidato a futuro vicedirettore del Tg1, prima ricorda la "strage di Via Capaci" poi rivede tutta la storia di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, dichiarando che i due giudici non poterono assistere alla celebrazione del Maxiprocesso perché uccisi prima.

Le stragi dopo il Maxiprocesso

In realtà, fu proprio in virtù della conclusione del Maxiprocesso che Cosa Nostra organizzò la sua vendetta, portando a compimento le efferati stragi tra il 1992 e il 1993: Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e l'eurodeputato Salvo Lima, legato a esponenti mafiosi, assassinato per non essere riuscito a far modificare in Cassazione la sentenza.

La rabbia di Michele Anzaldi

"Pressappochismo inaccettabile e brutta pagina per la Rai". Con queste parole, Michele Anzaldi, deputato Pd e segretario della Commissione Vigilanza, esprime la sua rabbia per quanto andato in onda questa mattina su Rai:

Il conduttore Franco Di Mare ha detto che Falcone e Borsellino non hanno potuto assistere alla celebrazione del Maxiprocesso alla Mafia perché furono uccisi prima dalle stragi. In realtà ben 5 mesi prima delle bombe di Capaci e Via D’Amelio il Maxiprocesso era arrivato al terzo grado di giudizio, fino alla Cassazione. Come si fa a incappare in un errore del genere? Possibile che nessuno abbia controllato? Possibile che direttori, vice direttori, capiredattori, vice capiredattori, capi struttura, autori non abbiano vigilato sul testo del conduttore? Uno scivolone grave, in una trasmissione peraltro trasformata in una passerella del Governo a tre giorni dalle elezioni: non soltanto è intervenuto il premier Conte, ma hanno parlato anche i ministri Bussetti, Bonafede e Salvini. Lo stesso Salvini candidato alle Europee in tutti i collegi, quindi in palese violazione della Par condicio.
Quella di oggi è stata una brutta pagina per la Rai.

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