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“Fai pena, ti votano perché sei storpia”: Chiara Bordi, in gara a Miss Italia, replica agli insulti

Chiara Bordi è tra le 33 finaliste di ‘Miss Italia 2018’. La diciottenne, nel 2013, ha avuto un incidente in motorino dopo il quale ha subito l’amputazione della gamba sinistra. In queste ore, una donna ha insultato la giovane Miss con una crudeltà inaudita. La Bordi e Patrizia Mirigliani hanno replicato indignate.
A cura di Daniela Seclì
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Foto di Alessandro Sigismondi
Foto di Alessandro Sigismondi

Lunedì 17 settembre andrà in onda la finale di ‘Miss Italia 2018‘. Tra le 33 finaliste in gara, c'è anche Chiara Bordi. Ha diciotto anni, è originaria di Tarquinia e al concorso di bellezza tenta di rompere un tabù. Il 5 luglio 2013, a seguito di un incidente in motorino, ha subito l'amputazione della gamba sinistra. La giovane intende dimostrare che la disabilità non preclude la possibilità di realizzare i propri sogni.

La vergognosa crudeltà contro Chiara Bordi

Sembra che non tutti abbiano colto il messaggio positivo che Chiara Bordi intende diffondere. Una donna, infatti, si è scagliata contro la Miss con parole di una crudeltà inaudita. Nei commenti pubblicati sui social si legge: "Tra un po' pure i maiali o i cani a Miss Italia. Che pena, che schifo. Fai schifo, vattene a casa e non fare pena agli italiani che ti votano perché sei storpia". Insomma, termini di una durezza incomprensibile oltre che ingiustificabile.

La replica di Chiara Bordi

Le parole rivolte a Chiara Bordi hanno suscitato l'indignazione di tantissimi utenti che si sono riversati sui social per esprimere la loro solidarietà nei confronti della diciottenne. La giovane, allora, ha pubblicato un lungo post nel quale ha ringraziato tutti per l'affetto e ha risposto a chi l'ha insultata. La Bordi ha chiarito di aver deciso di partecipare a Miss Italia non per vincere a tutti i costi, ma per far comprendere a chi convive con una disabilità, che la vita continua e può riservare ancora tante sorprese:

"Il commento della signora mi scivola addosso. Mi dispiace molto per lei perché a me mancherà pure un piede ma a lei manca cervello e cuore e quelle sono le uniche due vere qualità che secondo me contano. Dietro tutta questa cattiveria si nasconde frustrazione e insoddisfazione personale di gente che, invece di lottare contro i lati negativi della propria vita e cambiarli, preferisce cercare di scoraggiare gli altri e portarli al loro stesso livello. È molto più facile stare dietro a un computer a insultare i traguardi altrui che alzarsi e combattere contro la vita, per poi godersela. L’unica cosa che mi sembra assurda è il dover leggere certe critiche da parte di una persona cresciuta e adulta e stare qui io, 18 anni, a ‘giustificarla'. E mi dispiace il fatto che le sia arrivato come messaggio ‘votatemi perché sono storpia' e non il ‘guardatemi, mi manca un piede, ma non ho paura di mostrarmi al mondo'. Cosa che molte persone purtroppo non fanno perché più fragili e impauriti da commenti come questi. Per concludere, a me della vittoria non interessa niente, né di fare pena perché la pena è l'ultima cosa ricercata e la prima odiata da me e dagli altri disabili. Sto facendo questo per mostrare alle persone ottuse (appunto), che una ragazza senza un arto può gareggiare al pari di tutte, che la diversità non è vincolante, che la vita non si interrompe mai ed è sempre bella, anche quando sembra che ce l'abbia con te. Da un dramma si rinasce e si cresce più forti di prima, tutto sta nel saper reagire".

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Patrizia Mirigliani difende Chiara Bordi

Anche Patrizia Mirigliani è intervenuta per condannare l'accaduto. Trova inaccettabile che si possa anche solo pensare di umiliare una ragazza che, pur essendo giovanissima, ha dimostrato di avere coraggio e con sacrificio sta costruendo tassello dopo tassello, la vita che desidera: “Trovo inaccettabile umiliare una ragazza che con grande coraggio e tra enormi sacrifici, sta provando a ritagliarsi il suo spazio nel mondo nonostante il dramma che l’ha colpita. Stiamo vivendo tempi bui dove chi denigra, invece di vergognarsi, si sente legittimato”.

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