Fabio e Mingo indagati per simulazione di reato insieme all’attore del servizio
Si complica la vicenda relativa ai presunti falsi servizi, che Fabio e Mingo avrebbero realizzato per "Striscia la Notizia". Secondo quanto riportato dal Corriere del Mezzogiorno, sono stati entrambi iscritti nel registro degli indagati dalla pm Isabella Ginefra, a causa del caso del finto avvocato. L'accusa è quella di simulazione di reato. Con loro indagati anche l’attore che avrebbe finto di essere un avvocato e coloro che hanno preso parte alla realizzazione del servizio. Nonostante le indagini siano destinate a continuare, per il momento gli autori di "Striscia la Notizia" non sono coinvolti nella vicenda.
Antonio Ricci si è premurato di fornire il video privo della censura che celava il volto del protagonista, in modo tale da consentirne l'identificazione. Nei giorni scorsi, l'autore del tg satirico ha spiegato:
"La nostra è una collaborazione attiva alle indagini".
L'autore e Mediaset si reputano parte lesa e hanno presentato due denunce per invitare gli inquirenti a indagare per truffa. Fabio e Mingo verranno difesi dall'avvocato Francesco Maria Colonna. A condurre le indagini è il nucleo di polizia giudiziaria dei carabinieri della Procura di Bari. Nei giorni scorsi, i due inviati che si stanno trovando nell'occhio del ciclone mediatico, si sono definiti "increduli":
"Una mail per mandarci a casa dopo 19 anni. Con una comunicazione inviata per posta elettronica, Reti Televisive italiane pretende di aver risolto il nostro contratto a far data dal 7 maggio 2015 accusandoci di aver realizzato un servizio “precostituito e artefatto. In tale comunicazione si fa riferimento anche a una presunta indagine della Procura di Bari su tale vicenda, nella quale evidentemente non ci viene mosso alcun addebito non avendo ricevuto alcuna comunicazione in proposito. Nell’esprimere incredulità e stupore per il trattamento che ci è stato riservato senza consentirci alcun diritto di replica e senza rispondere alle nostre reiterate richieste di incontro, ribadiamo la correttezza dell’attività svolta in questi anni esclusivamente come attori".