Fabio e Mingo all’attacco di Striscia: “Indagini falsate, perché Ricci non ci ha difeso?”
Fabio e Mingo non si arrendono e continuano la loro battaglia contro Striscia La Notizia, dopo l'incredibile "cacciata" di un anno e mezzo fa, quando i due inviati del programma vennero accusati di aver realizzato servizi falsi, per essere sospesi temporaneamente prima ed esclusi definitivamente dal programma nella stessa stagione. La vicenda è finita in tribunale, con un contenzioso tra il programma Mediaset e la coppia di inviati che va avanti da mesi. Fabio e Mingo hanno convocato una conferenza stampa per chiarire alcuni aspetti dell'inchiesta e rivelare novità che potrebbero rivelarsi determinanti. Presente alla conferenza stampa anche il legale dei due:
Molti dei soggetti ascoltati dalla procura di Bari hanno avvicinato Fabio e Mingo per riferire di aver deposto in un clima di terrore e di soggezione. In particolare il più stretto collaboratore della dottoressa Ginefra, titolare delle indagini, Gianluca De Stefano (agente di Polizia giudiziaria), ha ascoltato testimoni che hanno riferito di cose molto gravi che si sarebbero verificate
In pratica, stando alla ricostruzione dell'avvocato dei due, ci sarebbero state delle pressioni sui testimoni durante le deposizioni sulla vicenda messe in atto da De Stefano, che avrebbe pronunciato frasi come "Guarda che ti stai mettendo contro Mediaset, ti stai mettendo contro un colosso, finisci in galera. Ti rendi conto di quello che stai dicendo, non ti conviene dire queste cose. Senti a me, non dire queste cose, tutti gli altri che ho interrogato hanno detto cose diverse da quelle che stai dicendo. Adesso me le dici in un'altra maniera, è meglio per te". Il legale di Fabio e Mingo, che ha annunciato una denuncia presso la Procura, ha inoltre precisato come non sussisterebbe l'accusa da parte di Striscia di aver inventato i servizi realizzati, sottolineando che quelle che si possono definire rappresentazioni sceniche della realtà fossero ampiamente concordate con la redazione: "Non si sono mai inventati servizi televisivi rappresentando fatti non verificati, i vertici di Striscia lo sanno benissimo. Quando è giunta voce ai vertici che qualcuno aveva scoperto che alcune fattispecie erano rappresentate da attori hanno preso le distanze. E invece erano cose condivise. Noi siamo sicuri poter dimostrare l'estraneità all'interno del processo".
La parola è passata a Fabio e Mingo, i quali confessano di essere rimasti disorientati dall'atteggiamento della redazione, la quale avrebbe deciso di comportarsi con loro in maniera molto diversa dalla linea scelta per altri casi in cui erano rimasti coinvolti inviati storici del programma come Luca Abete o il conduttore Ezio Greggio per i suoi guai con il fisco: "Ammettiamo che abbiamo commesso qualche errore – ma non lo abbiamo fatto. Ma perché Ricci non ci ha difeso? Perché ha difeso Greggio per il caso di Guardia di Finanza, perché ha difeso Luca Abete dopo il cui servizio un padre di famiglia si è suicidato e noi no? Loro sono stati protetti, Fabio e Mingo no. Due pesi e due misure. Stiamo parlando di gag comiche!".
Perché Fabio e Mingo sono stati licenziati da Striscia
Era il 24 aprile del 2015 quando il Gabibbo, con un annuncio improvviso, informava i telespettatori della sospensione di Fabio e Mingo dalla trasmissione: "Cari telespettatori, abbiamo ricevuto una segnalazione che può mettere in discussione il rapporto di fiducia con la redazione pugliese di Fabio e Mingo. Da subito, sono sospesi da inviati. Quando tutto sarà chiaro, vi faremo sapere. Oh, qui siamo a Striscia, mica a MasterChef". Dopo 19 anni di collaborazione si chiudeva così il rapporto lavorativo, a causa di due video incriminati che Striscia ha giudicato truccati. Fabio e Mingo hanno poi avviato altri progetti in solitaria, come il tg satirico condotto su TeleNorba Luciano l'amaro quotidiano.