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Ezio Greggio e i guai col fisco: “Chiesto il patteggiamento, l’udienza slitta a ottobre”

Continua l’odissea giudiziaria di Ezio Greggio, accusato di reati fiscali nel 2013. Dopo aver raggiunto un accordo con l’Agenzia delle Entrate per un pagamento dilazionato di ben 20 milioni di euro, il conduttore sarebbe in attesa della sentenza penale. Il Fatto Quotidiano riferisce come il tribunale di Monza abbia rinviato a ottobre l’udienza per stabilire se i pagamenti già effettuati siano sufficienti per concordare il patteggiamento richiesto.
A cura di Valeria Morini
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Update 23/07, 10:30 – In merito al rinvio ad ottobre dell'udienza che ha coinvolto il conduttore di Striscia La Notizia, Ezio Greggio, riceviamo e pubblichiamo la nota stampa inviataci dal suo staff, che tiene a fare luce sulla situazione giudiziaria attuale:

In merito al rinvio tecnico disposto oggi dal GIP del Tribunale di Monza, attraverso il suo ufficio stampa Ezio Greggio ricorda che tre sentenze di Tribunali italiani hanno già confermato la sua regolare residenza a Monte Carlo dal 1993.  Greggio ribadisce infine di aver sempre regolarmente dichiarato e pagato al fisco italiano tutto il dovuto fino all’ultimo centesimo per le attività professionali svolte in Italia. A Monaco è stato eletto Presidente del COMITES (Comitato degli italiani all’Estero), organismo ufficiale riconosciuto dal Presidente della Repubblica e dal Ministero degli Esteri, nonché dal Governo di Monaco.

Non si è ancora conclusa la lunghissima vicenda giudiziaria che vede protagonista Ezio Greggio, accusato dalla giustizia italiana di reati fiscali. Nonostante il risanamento del contenzioso con il pagamento record di ben 20 milioni di euro all'Agenzia delle Entrate a luglio 2014, secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano ci sarebbero ancora di risolvere gli aspetti penali della questione. L'ipotesi più probabile sarebbe il patteggiamento, ma il procedimento portato avanti presso il tribunale di Monza è stato aggiornato al 14 ottobre. La corte, infatti, vorrebbe analizzare quale percentuale del debito tributario sia stata coperta dopo l'accordo con il fisco per la suddetta transazione, al fine di verificare che quanto già versato sia sufficiente per accettare il patteggiamento e concordare la relativa pena.

Vediamo di ricapitolare i vari passaggi dell'odissea legale iniziata nel 2013, quando fu lo stesso "Fatto Quotidiano" a pubblicare per la prima volta lo scoop: Greggio avrebbe pagato meno tasse del dovuto sugli stipendi percepiti da Mediaset, in virtù della sua residenza a Montecarlo e della cessione dei diritti di immagine alla società irlandese Wolf Pictures. Il denaro (23 milioni di euro percepiti dal 2009 al 2013) sarebbero finiti nel Principato di Monaco e nell'Eire, dunque, permettendo a Greggio di trarre notevoli vantaggi fiscali. Dall'indagine della Guardia di Finanza sarebbe poi emerso anche l'acquisto di un elicottero da 3,5 milioni di euro, comprato da AgustaWestland senza versamento dell'Iva. "Da oltre 20 anni risiedo effettivamente a Monaco, come tutti sanno, e quando lavoro in Italia pago le tasse dal primo all'ultimo centesimo", aveva risposto il conduttore alle accuse del Fatto.

A luglio 2014 il pagamento record al fisco

All'indomani della sanatoria di 20 milioni, Greggio aveva poi spiegato al Corriere della Sera:

Io non devo pagare quella cifra né tantomeno devo mettermi in regola col Fisco: lo sono sempre stato. Lo ha anche detto recentemente una sentenza a mio favore. La "Wolf Pictures Ltd" è la società che utilizza i miei diritti, e che da oltre vent’anni produce e distribuisce film all’estero. Il problema è nato sull’interpretazione di norme sulle ritenute che non dovrebbero essere applicate in Italia.

A versare l'importo sarebbe dunque la Wolf Pictures, dal momento che Greggio avrebbe dimostrato di risiedere effettivamente a Montecarlo da anni. Sul piano penale, però, è ancora tutto da discutere. Da qui a ottobre, il legale di Greggio Giulia Bongiorno dovrà dimostrare che, in base alla cifra già versata, il conduttore abbia diritto al patteggiamento richiesto.

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