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Ezio Greggio, ancora guai con il fisco, Il Fatto scrive: “Il volpino in elicottero”

L’edizione cartacea de “Il Fatto Quotidiano” rivela un accertamento dell’Agenzia delle Entrate nei confronti del popolare conduttore: “Spunta un velivolo acquistato per 3,5 milioni di euro con escamotages”.
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Ricordate la vicenda degli accertamenti fiscali dell'Agenzia delle Entrate nei confronti di Ezio Greggio? Fu "Il Fatto Quotidiano" a rendere noto della contestazione nei confronti del popolare conduttore di Striscia per evasione fiscale proprio sui compensi ricevuti da Mediaset e finiti in Irlanda e Principato di Monaco, residenza del conduttore ma, appunto, contestata come fittizia per trarre vantaggi fiscali. Secondo il giornale diretto da Antonio Padellaro, ci sarebbero nuovi risvolti nelle indagini e in un articolo, apparso nell'edizione cartacea odierna a firma di Thomas Mackinson, si rileva che andrebbe chiarita la posizione del conduttore nell'acquisto di un elicottero da 3,5 milioni di euro. Mentre l'inchiesta sui compensi si sarebbe conclusa con i legali di Greggio pronti ad un accordo con il Fisco per pagare fino a un terzo delle somme pretese, alleggerendo così le "eventuali conseguenze penali".

L'articolo presente su Il Fatto di oggi
L'articolo presente su Il Fatto di oggi

Sulla questione elicottero si legge:

Dalle carte emerge come a prospettare la rotta più conveniente per nascondersi dal fisco italiano fossero stati gli stessi uffici di AgustaWestland, società al 100% di Finmeccanica a sua volta controllata (al 30%) dal Tesoro. […] L'elicottero è un A109 Power “Elite”, modello di punta per pochi fortunati. A sovrintendere la vendita è l'ex ad Finmeccanica Giuseppe Orsi, oggi sotto processo per corruzione internazionale. Ma l'acquirente è lui o non è lui? “Cerrrto che è lui”, direbbe Greggio. Il suo nome, va detto, nel contratto non compare ma la sigla d'immatricolazione IEGGG offre un primo indizio. È poi Greggio Ezio a dare istruzioni sulle finiture, dal colore dei tappetini all'altezza del logo. A comprarlo, formalmente, è però “Swift Copter”, società di diritto britannico con sede a Londra che risulta cambiare più denominazioni (Goldbox, Aquarius Corporate…), possedere effettiva- mente un elicottero e veleggiare per la sopravvivenza tra ingenti perdite. Greggio spunta, stavolta nero su bianco, in una scrittura privata tra Agusta e la promissaria acquirente nella quale si impegna a presenziare ad alcuni eventi a scopo promozionale “che diano risalto al ruolo dell'elicottero nel trasporto Vip”. Attività senza compenso, si precisa, perché “valorizzate nelle determinazione del prezzo dell'A109”. Che infatti non sarà quello di listino. E non è l'unico sconto.

Il problema sarebbe da ricercare in un differente uso, nel corso del tempo, rispetto a quanto dichiarato nel 2005. In un contratto preliminare l'elicolttero veniva indicato come "destinato ad operazione sul territorio italiano", nel contratto perfezionato a novembre 2005 diventa ad "uso prevalentemente estero".

Lo confermano oggi gli uffici legali di Agusta. […] Ma l'elicottero è poi andato all'estero? Pare proprio di no. AgustaWestland fa sapere che è rimasto presso l'azienda “il tempo necessario alle manutenzioni previste”. Ma dai registri Enac risulta "basato" ancora oggi all'aerodromo utilizzato da Agusta e dall'Aeroclub Vergiate […] Nel contratto viene definito uno sconto di 300mila euro in cambio di un impegno di Swift Copter a garantire nell'arco di tre anni la disponibilità del velivolo a fini dimostrativi per un minimo di 200 ore, una scrittura privata che – alla luce degli altri elementi – sembra una specie di assicurazione in caso di accertamento di utilizzo in Italia. Per avere riscontri abbiamo contattato la “Greggio Comunicazione Srl”, società della sorella Paola: “Non è possibile conferire con lui e con i legali. Arrivederci”. Punto. Certo, quando sarà acclarato se la residenza di Greggio a Monaco – da cui peraltro arriva il pagamento del saldo da 2,7 milioni, previo passaggio su conto di Lugano – sia fittizia o meno, si chiarirà anche la reale natura dei contratti firmati. E se a volare all'estero, come sostengono gli inquirenti, siano stati soltanto guadagni e tasse non versati da Greggio.

 

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