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Ex collaboratrice di Corona: “Si crede Dio, era convinto che nessuno lo avrebbe fregato”

Dino Giarrusso de “Le Iene” intervista un’ex collaboratrice di Fabrizio Corona. La donna, che avrebbe fatto parte del suo entourage fino a un mese fa, racconta in che modo la polizia avrebbe scoperto i soldi nascosti nel controsoffitto dell’abitazione di Francesca Persi.
A cura di Stefania Rocco
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Dopo il servizio de “Le Iene” andato in onda domenica scorsa, Fabrizio Corona è tornato in carcere. La polizia ha scoperto 1,7 milioni di euro non dichiarati che l’ex re dei paparazzi avrebbe nascosto a casa dell’assistente e amica Francesca Persi. Questa sera Dino Giarrusso de “Le Iene” ha intervistato un’ex collaboratrice di Fabrizio, una donna che ha chiesto e ottenuto di raccontare la sua versione dei fatti senza che la trasmissione ne mostrasse il volto. Sarebbe stata lei ad aprire la porta alla polizia al momento dell’incursione nell’appartamento della Persi:

Lui se ne fotte, dice sempre: “Io sono il Dio in terra, a me non mi incu*a nessuno. Si crede il più furbo di tutti. Alla giustizia ca*a in testa, anche oggi.

Nel momento in cui l’intervista è stata rilasciata, Corona non era ancora finito in carcere e infatti la donna pronostica: “Secondo me è questione di giorni, poi torna in carcere”. Il racconto prosegue:

Fabrizio percepisce i soldi a nero perché fa serate a nero. Francesca Persi è solo un copri nome, quella che gli para il cu*o con i soldi e ha tutto a nome suo, dalla casa ai conti in banca. L’amministratore di fatto è Corona, lei non muove nemmeno un centesimo se non è lui ad autorizzarla.

La perquisizione della polizia

L’ex assistente di Fabrizio racconta inoltre di aver assistito al momento in cui la polizia ha perquisito la casa dell'amica fidata Francesca Persi:

Una domenica mi chiama la Persi e mi chiede se posso andare a casa sua. Quando sono arrivata mi fa: “Mi fai un piacere? Puoi stare a casa mia tre giorni? Resti qua, poi mercoledì io me ne vado e tu torni in ufficio. Fabrizio ha detto che ti paga, ti dà il tuo aumento e gli arretrati”. Così ho fatto, sono andata a casa sua dove sono rimasta quattro giorni senza fare nulla. Il quarto giorno suona il campanello. Era la polizia ed erano in sei. Mi hanno scambiata per la Persi e quindi ho chiarito l’equivoci. Gli ho dato il mio cellulare affinché chiamassero Francesca. Le hanno detto che avrebbero perquisito la casa e hanno aggiunto: “Ha qualcosa in casa di cui ci deve informare?”. Lei ha risposto: “No, fate quello che volete. Non ho nulla”. Hanno cominciato a perquisire la camera dei bambini senza trovare nulla. Uscendo fuori hanno scoperto la botola in cima al tetto, l’hanno aperta e ci hanno trovato i soldi. Erano 1.8 milioni, non so perché abbiamo scritto 1.7. Erano contenuti all’interno di pacchetti separati. Su ognuno di essi c’era scritta la cifra che conteneva.

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