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Enzo Iacchetti: “Vi racconto la malattia di mio figlio Martino”

Ospite di Verissimo, il comico ha presentato al pubblico suo figlio. Complici e divertiti, i due hanno raccontato della malattia di Martino, che lo ha costretto a visitare i migliore medici al mondo.
A cura di A. P.
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Enzo Iacchetti continua ad essere un volto molto noto della televisione italiana, nonostante la sua predilezione per il teatro e il suo amore per la canzone. Oggi l'ha ulteriormente dimostrato in qualità di ospite a Verissimo, presentandosi al cospetto di Silvia Toffanin insieme a suo figlio, Martino, in una nuova modalità di intervista che, appunto, prevede la presenza di parenti stretti di volti famosi del mondo del piccolo schermo. In questo caso l'attore ha sdimostrato una bella affinità avuta con suo figlio, pur raccontando una nota un po' scura della loro vita, ovvero la malattia dello stesso Martino, che ha inevitabilmente condizionato la sua infanzia e la sua adolescenza. Iacchetti non ne fa menzione nello specifico, ma racconta di quegli anni terribili nei quali il ragazzo ha praticamente fatto il giro del mondo andando dai migliori medici, pur di curarsi: "In alcune circostanze la notirietà ha aiutato, perché il fatto di essere un volto famoso ti aiuta di più rispetto a persone che, magari, sono senza casa, vittime di tragedie e terremoti". Quello che l'attore ha sottolineato è certamente l'approccio che lo stesso ragazzo ha avuto rispetto a quella malattia.

Anche durante la malattia siamo stati fortunati. E' sempre stato un ragazzo sorridente, non ha mai pensato di essere in grave pericolo, anche se ha sempre voluto sapere tutto quello che gli stesse accadendo

Ci sono stati anche i racconti più teneri, del loro rapporto genitore-figlio. Martino racconta: "Passavo i pomeriggi a leggere i suoi copioni e le sue battute, ma essenzialmente lui non è un comico, semmai è un malinconico, dentro. E' tutt'altro che una persona sempre allegra". Infine lo stesso Iacchetti ribadisce di non avere esattamente un carattere semplice e, soprattutto, affine al profilo del comico: "Sono troppo spesso molto riflessivo, spesso rinuncio a divertirmi, ma non perché mimetto il cilicio e penso che il mondo giri storto, ma perchè mi impigrisco molte volt".

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