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Enzo Iacchetti: “Ho votato M5S, sono amareggiato”. Su Salvini: “Amplifica le paure della gente”

L’attore e conduttore di Striscia La Notizia ammette di essere uno tra i tanti delusi dal Movimento 5 Stelle, al quale aveva dato fiducia lo scorso 4 marzo. Ma la sua è una disapprovazione generale per tutto il governo, compresa la parte salviniana: “Di Matteo Salvini non mi piace il modo di porsi di affrontare i problemi, il linguaggio e il messaggio basato sull’amplificazione delle paure della gente”.
A cura di Andrea Parrella
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In questo periodo storico assistiamo quasi quotidianamente ai coming out di personaggi del mondo dello spettacolo che esprimono il proprio parere sull'attuale situazione politica. La spaccatura politica evidente tra i pro e contro l'attuale governo in carica induce la stessa stampa ad interessarsi delle posizioni di personaggi che hanno evidentemente un'influenza sull'opinione pubblica e la cui opinione può far discutere. Ultimo in ordine di tempo è stato Enzo Iacchetti, il conduttore di Striscia La Notizia che ha raccontato la sua percezione dell'attuale governo in carica nel corso di un'intervista rilasciata al quotidiano La Verità, ammettendo di aver creduto al Movimento 5 Stelle e aver scelto di votare la forza politica fondata da Beppe Grillo, non negando di esserne rimasto deluso: "Come me anche altri – che li hanno votati – hanno l’amaro in bocca”. “Arrivati al vertice, sono apparsi più impegnati ad accaparrarsi seggiole e poltrone, che a mantenere le promesse“, ha dichiarato Iacchetti, aggiungendo: “Ho avuto il mito di Enrico Berlinguer, poi ho smesso perfino di andare a votare”.

Ma il Movimento attualmente guidato da Luigi Di Maio non è l’unica parte del governo del Cambiamento ad aver deluso Iacchetti, che si  è detto poco convinto anche dell'altra parte dell'esecutivo, quella leghista: “Di Matteo Salvini non mi piace il modo di porsi di affrontare i problemi, il linguaggio e il messaggio basato sull’amplificazione delle paure della gente, soprattutto delle fasce più deboli e meno protette che la sinistra ha progressivamente dimenticato. Del resto, Umberto Bossi non era pure lui nel Pci? E Roberto Maroni non simpatizzava per Democrazia Proletaria?”.

Le sue idee politiche Enzo Iacchetti non le ha mai nascoste e le ha peraltro confermate in questa intervista, riconoscendosi come uomo di sinistra, affascinato da chi qui valori li ha incarnati. E d'altronde non è casuale la dichiarazione di pochi giorni fa a Vieni da me, dove ha raccontato della inaspettata bocciatura al Festival di Sanremo, dove aveva presentato una canzone che aveva una sostanza politica attuale:

La vergogna non è che sia stata scartata una canzone mia – ha confessato Iacchetti alla Balivo – ma una canzone scritta da Guccini sui migranti. Ci sarebbe da vergognarsi. Era una canzone sui migranti prima che scattasse l'emergenza.

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