Enzo Decaro ospite a Verissimo, Silvia Toffanin ammette: “Ho pianto guardando ‘L’amore strappato'”
Enzo Decaro è stato ospite della puntata di ‘Verissimo‘ trasmessa sabato 30 marzo. Da domenica 31 marzo, l'attore tornerà in tv nella fiction di Canale5 ‘L'amore strappato‘ (qui le anticipazioni della prima puntata). Ai microfoni di Silvia Toffanin ha parlato di questa esperienza ma ha anche ripercorso l'amicizia avuta con Massimo Troisi e Pino Daniele.
Enzo Decaro è Rocco nella fiction ‘L'amore strappato'
Silvia Toffanin ha avuto la possibilità di vedere la prima puntata della fiction ‘L'amore strappato' e ha ammesso di non essere riuscita a trattenere le lacrime: "Ho avuto la fortuna di vederlo, un pugno nello stomaco, ho pianto con una forza…era un'emozione incredibile". La miniserie in tre puntate parla di un errore giudiziario: una bambina di 7 anni viene sottratta alla sua famiglia perché il padre viene accusato, ingiustamente, di aver abusato di lei. L'attore ha raccontato:
"È il racconto di un errore giudiziario, un padre che viene accusato del più orribile dei crimini, l'abuso sulla figlia di poco più di sei anni. È una fiction che riavvicina la televisione al pubblico. Con gli errori giudiziari, ci sono anche le persone della buona giustizia che nel tempo cercheranno di riportare la famiglia a quello che era. Gli anni rubati, però, nessuno li potrà restituire".
Il ricordo di Massimo Troisi e Pino Daniele
Enzo Decaro ha tre figli di 31, 28 e 24 anni. Ha raccontato a Silvia Toffanin, di non aver avuto bisogno di spiegare loro chi fosse l'amico e collega Massimo Troisi perché il talento di quest'ultimo lo rende contemporaneo a tutte le generazioni: "Se gli ho raccontato che ho lavorato con Troisi? Credo che il talento di Massimo sia un classico. Quando le nuove generazioni riscoprono la genialità e la specialità di Massimo, diventa contemporaneo di tutte le generazioni presenti e anche delle prossime". Quindi ha ricordato anche Pino Daniele:
"È curioso perché sono miei amici poi uno diventa una piazza, uno un museo, il senso di mancanza che provoca il fatto che non ci siano più è indennizzato da tutto quel ben di Dio di cultura e idee che ci hanno lasciato. Dire quelle parole su Napoli nella canzone ‘Napul'è' allora era rivoluzionario. Massimo e Pino attraverso le loro idee e le loro parole, sono stati due poeti non napoletani, ma due poeti del mondo casualmente nati a Napoli".