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Enrico Mentana: “Lamberto Sposini è un fratello”

Il direttore del Tg La7, ospite di Serena Bortone a Oggi è un altro giorno, ricorda l’amico giornalista: “Lamberto è una delle persone con cui ho passato più tempo nella mia vita. È sempre stato un fratello e un fratello, quando non sta bene, ti fa preoccupare. Ti fa più che altro dispiacere” .
A cura di Andrea Parrella
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Enrico Mentana torna a parlare di Lamberto Sposini, il giornalista ed ex conduttore del Tg5, da tanti anni lontano dal piccolo schermo dopo il malore che lo colpì nel 2011, poco prima di una puntata del La Vita in Diretta. Il direttore è stato ospite di Serena Bortone a Oggi è un altro giorno, ripercorrendo la sua carriera e gli anni in Rai, finendo per toccare inevitabilmente il tema del suo rapporto con Sposini, con cui lanciò l'avventura del Tg5 e al fianco del quale ha lavorato per più di vent'anni, consolidando un rapporto che andava ben oltre quello di due colleghi.

Lamberto Sposini ha cambiato la mia percezione della malattia. Qui c'è sempre un po' di pudore quando si parla di amicizie personali, soprattutto amicizie tra uomini, ma Lamberto è una delle persone con cui ho passato più tempo nella mia vita, dal mattino a chiacchierare al telefono per vedere la giornata – lavoravamo insieme – fino alla sera tardi a raccontarsi le cose. È un amico del cuore, con gli alti e bassi della vita, nel senso che lavorare insieme o meno rende più o meno presenti l'uno all'altro gli amici. Però è sempre stato un fratello e un fratello, quando non sta bene, ti fa preoccupare. Ti fa più che altro dispiacere.

Nello spazio dedicato a Mentana gli interventi di altre compagne di ventura al Tg5, come Cristina Parodi con un videomessaggio: "E chi se lo dimentica, caro Enrico, quel 13 gennaio del 1992 quando iniziò il Tg5. Io feci la primissima edizione delle 13, ero vestita di giallo, ed andò tutto liscio, per fortuna. Ti confesso, solo adesso, che la imparai tutta a memoria . Io ti ringrazierò sempre di avermi coinvolta in quella meravigliosa avventura di cui ricordo davvero tutto. E di avermi insegnato tutto di questo bellissimo mestiere. Anche se, adesso, tu hai i capelli grigi, ed i miei trent’anni sono passati da un bel pezzo, per me, rimani sempre e comunque il mio direttore”. Così come quello di Cesara Buonamici:

Che avventura meravigliosa con te. Quante cose ci hai insegnato. Quante risate con le tue battute fulminanti. Quanto ci hai fatto dannare perché non eri mai contento. Sei sempre nel mio cuore. Ti bacio con grande affetto

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