Elodie: “Mi vergognavo di mio padre, per un periodo ha fatto l’artista di strada”
Elodie Di Patrizi è stata ospite della puntata di Verissimo andata in onda oggi 20 maggio. La cantante uscita da Amici 2016 si è raccontata all’interno del salotto condotto da Silvia Toffanin per Canale5. L’artista non parla mai volentieri della sua vita privata, limitandosi a condividere sui social network solo l’indispensabile. La Toffanin l’ha invitata, però, condividere con quanti la seguono qualcosa che fosse legato agli anni della sua infanzia e adolescenza, argomento cui Elodie si è prestata. Ha raccontato con il sorriso di essere stata indipendente fin da quando era giovanissima:
Io ho tanti video di quando ero piccola, ero molto, molto vivace, volevo fare tutto da sola e all'asilo volevo andare a piedi da sola e mia madre doveva stare a 100 metri da me altrimenti piangevo. Ho sempre avuto un forte spirito di indipendenza.
Elodie ha raccontato anche il rapporto con la madre e com’è cambiato dopo la malattia che ha colpito la donna:
Il rapporto con mia madre è molto cambiato nel tempo, lei è molto esuberante, particolare, viene da una cultura diversa. Mia mamma è stata male ma tutto si è risolto per il meglio per fortuna. Io ho un brutto rapporto con la memoria, mi dimentico tutto e quindi non saprei dire come stavo allora.
Riguarda il padre, però, la confessione più dolorosa: “C’è stato un periodo in cui ha fatto l’artista di strada, per cui io mi vergognavo di quello che faceva”. Elodie si è concessa qualche istante per spiegare il motivo che la spinge da sempre a dedicare enorme cura ai suoi capelli, rimasti lunghissimi fino ai suoi 18 anni: “Non volevo tagliarli perché ero rimasta male di quando ero piccola e li tagliai corti e tutti mi chiedevano se ero un maschio o una femmina”. Infine, la cantante si è dissociata dall’utilizzo dei social network:
Se potessi li lascerei subito. L’unico che utilizzo regolarmente è Instagram, dal momento che voglio bene ai miei fan e voglio aggiornarli su tutto. Non sono più su Facebook e non rispondo mai alle critiche. Ho anche imparato a non leggerle.