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Domenica In 2020/2021

Eleonora Daniele ricorda in lacrime la morte del fratello Luigi: “Un incubo, ho sofferto e urlato”

A Domenica In, Eleonora Daniele ha raccontato la dolcezza del fratello Luigi. Di sei anni più grande di lei, le ha insegnato l’amore con i suoi piccoli gesti. Luigi era affetto da autismo ed è morto nel 2015. La conduttrice, in lacrime, ha dichiarato: “Quando ho saputo che non c’era più ho urlato, non mi davo pace, non mi davo una spiegazione, pensavo di essere in un incubo e invece era tutto vero”.
A cura di Daniela Seclì
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Eleonora Daniele, ospite di Domenica In, è tornata a parlare del fratello Luigi, più grande di lei di sei anni, a cui era legatissima e che purtroppo è scomparso nel 2015. La conduttrice di Storie Italiane, commossa, ha raccontato a Mara Venier: "Dietro il mondo dell'autismo ci sono tante difficoltà, lui era autistico grave. Con i suoi sorrisi, però, mi ha regalato tantissimo. Era un'anima speciale". Ha parlato di lui nel libro Quando ti guardo negli occhi.

Eleonora Daniele e il dolore per la morte del fratello

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In lacrime, Eleonora Daniele ha spiegato: "Faccio fatica a parlare, ho un groppo qua. Per questo l'ho raccontato in un libro, ho preferito scrivere. Spero che le famiglie che mi scrivono, si ritrovino nel racconto di Luigi e trovino tanta forza e coraggio". Luigi era dolcissimo, ma a volte aggressivo. Aveva bisogno di cure specialistiche, perciò quando aveva 20 anni, si è reso necessario il ricovero in un istituto. Eleonora Daniele, sin da adolescente, sognava di mettere da parte i soldi per poi portare il fratello a vivere con sé in un appartamento. Sogno che non si è mai realizzato:

"Ho capito che decidere per lui era egoistico. Quando lo riportavamo nel suo istituto lui sorrideva. Era diventata la sua casa, c'erano i suoi amici, gli operatori che conosceva. Pensiamo a volte di poter decidere per le persone che amiamo, ma l'amore è anche libertà di lasciare spazio a chiunque di decidere di esistere nella propria indipendenza e dignità. Luigi in quell'istituto aveva trovato un suo mondo e non sarebbe stato giusto strapparlo da quel mondo, per portarlo a casa senza donargli una vita diversa".

La sofferenza per la morte di Luigi difficilmente potrà dissiparsi. Eleonora Daniele continua a farsi mille domande su quanto è accaduto: "Mi sono chiesta perché è successo a lui e non a me. Perché quel destino a lui e non a me. Non mi sono mai data una risposta e continuerò a chiedermelo per sempre. Se il Signore, nella sua grandezza, decide di darti un destino quello è. Allora, chi ha vicino persone come Luigi, deve accompagnarle, stare loro accanto, ma non comandare sulla loro vita. Solo il Signore può farlo".

Come apprese che il fratello non c'era più

Quando Luigi è morto, Eleonora Daniele si preparava a condurre una nuova puntata di Storie Vere. Alle 07 del mattino, la conduttrice ha ricevuto una telefonata da parte della sorella. Dato l'orario, capì subito che qualcosa non andava:

"Mi dice in lacrime che Luigi era morto improvvisamente. Io ho urlato, non mi davo pace, non mi davo una spiegazione, pensavo di essere in un incubo e invece era tutto vero. Ho preso un treno, ho lasciato la trasmissione per una settimana. Ricordo tanta sofferenza".

Poi, ha raccontato un aneddoto tenerissimo sull'uomo: "Lui si avvicinava a me e io dovevo fidarmi, perché durante le sue crisi poteva anche tirarmi i capelli. Mi accarezzava la testa ed emetteva suoni dolcissimi. In quel momento mi stava dicendo che mi voleva bene. Per me quelli erano momenti di amore assoluto. Io penso che lui mi abbia insegnato ad amare".

Mara Venier si commuove ripensando a sua madre

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Mara Venier, con la voce rotta dalla commozione, ha ricordato di avere provato la stessa sofferenza vissuta da Eleonora Daniele, quando ha perso sua madre: "Quando è andata via, volevo andare via con lei. Io poi sono tornata a vivere quando è nato mio nipote. Lì ho capito che volevo vivere. Io penso che la nascita di Carlotta ti abbia aiutato". Eleonora Daniele le ha dato ragione e ha concluso:

"Ho pensato di non riuscire più a respirare quando se n'è andato. Questa sensazione ce l'ho spesso, ma bisogna essere forti per chi rimane. Penso che Luigi vorrebbe la mia felicità, la mia forza e che io continuassi a lottare per tanti ragazzi autistici e per tanti familiari. Carlotta è la felicità".

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