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Domenica In 2020/2021

Elena Santarelli: “Giacomo sta reagendo bene, le cure proseguono e lui ha una grande forza”

Elena Santarelli si racconta a Mara Venier nel corso di Domenica In, tornando sul tema della malattia di suo figlio Giacomo e delle lezioni che la cosa ha regalato a lei come madre e come donna. Inoltre dà aggiornamenti sulle condizioni di salute del bambino, che continua nel percorso di cure iniziato mesi fa, ma reagisce al meglio.
A cura di Andrea Parrella
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Elena Santarelli si confida con l'amica Mara Venier a Domenica In, tornando sull'argomento doloroso della malattia di suo figlio, Giacomo, che da molti mesi ha evidentemente stravolto la vita della sua famiglia. Oggi, oltre a seguire costantemente il pecorso di cure di suo figlio, è diventata anche un volto di riferimento a sostegno della ricerca: "Andare in ospedale mi fa bene, mi fa sentire meglio. Qualcuno mi dice che forse dovrei essere più egoista, ma non fa parte di me". Elena Santarelli, che nelle ultime settimane è anche tornata ad avere un ruolo in tv come opinionista a Italia Sì di Marco Liorni, si è fatta in questi ultimi mesi portavoce delle istanze delle persone che vivono drammi simili e vicende complesse relative al mondo che si è trovata forzatamente a vivere. Da madre di un bambino malato ha avuto modo di capire molte cose:

Le persone alle volte non hanno bisogno di parole, ma anche solo di un abbraccio. Molte volte mi trovo a sfogarmi e le persone provano a trovare una soluzione, ma non è quello che cerco. Io vorrei solo sfogarmi.

La Venier l'ha interpellata rispetto alla sua decisione di parlare attraverso i social del male di suo figlio, cosa che le ha portato tanta solidarietà, ma anche qualche insulto: "Era successo nei primi giorni di ospedale – racconta – Ovviamente appena uscivo dalla sua stanza era un fiume di lacrime e mi lasciavo andare. A quel punto mi sono detta che piuttosto di far uscire una notizia in modo sbagliato, ho deciso di dirlo. L'ho fatto anche per aiutare le varie associazioni per la ricerca, perché se non lo facciamo noi che siamo personaggi pubblici, chi dovrebbe farlo?". E aggiunge: "Siamo stati ripagati da tanto affetto, pochi cretini ma tanto affetto".

Tristi e drammatici i ricordi del giorno in cui suo marito, l'ex calciatore e commentatore tv Bernardo Corradi, le disse dei risultati della risonanza magnetica di Giacomo: "Non ritornavano a casa, erano passate due ore. Quindi li ho videochiamati e ho visto il volto molto pallido di Bernardo, che lì per lì mi ha rassicurata. Fortunatamente quel giorno c'erano i miei genitori a casa, hanno portato Giacomo a giocare e lui mi ha detto ciò che era emerso dalla risonanza. Anche per Bernardo deve essere stato difficilissimo, dopo i medici mi hanno raccontato che lui diceva di non sapere come tornare a casa e dirmelo". Vivere questa esperienza complessa le ha anche insegnato tante cose:

Ci sono cose peggiori nella vita, io mi sento fortunata e ci ho messo tempo a formulare questo pensiero. Poi ho conosciuto Mariangela, la donna che ha scritto a Nadia Toffa, con entrambi i figli malati. Il sorriso sul suo volto mi ha portato a chiedermi se fosse il caso di preoccuparmi così tanto per quello che sto vivendo io. La sofferenza non è solo nostra, ogni persona che cammina per strada ha una storia, non possiamo conoscerla.

Come sta Giacomo, il figlio di Elena Santarelli e Bernardo Corradi

L'ultima parte dell'intervista è dedicata proprio a Giacomo e alle sue attuali condizioni di salute, con un percorso di cure ancora in essere: "Giacomo sta reagendo bene, le sue cure vanno avanti e quindi il problema non è ancora risolto, ma lui la sta affrontando con molta forza. La ricerca ha fatto grandi progressi, oggi al netto del fatto che ci siano chemio più o meno invasive, i bambini sono in grado di affrontare queste cose con molta più facilità". La malattia non rappresenta un grande limite per lui che, al netto degli impedimenti immaginabili, può vivere la sua età con una certa libertà:

Il bambino va in una scuola in cui sono tutti vaccinati, e questo è importante perché sono bambini immunodepressi. Se i valori sono quelli giusti lui fa tutto ciò che fanno gli altri bambini della sua età.

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