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Edoardo De Angelis e il suo Natale in casa Cupiello: “Abbiamo vinto una scommessa oltre i paragoni”

Il regista, raggiunto telefonicamente dalla redazione di Fanpage.it, non ha nascosto il suo entusiasmo per il successo della sua Natale in casa Cupiello: “Abbiamo vinto una scommessa portando un linguaggio personale nelle case degli italiani”. E sui paragoni con l’opera teatrale: “Il mio film non è un omaggio a Eduardo, ma al pubblico”.
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Un grande successo per Natale in casa Cupiello, il film di Edoardo De Angelis, trasposizione dell'omonimo capolavoro di Eduardo De Filippo. Il regista, raggiunto telefonicamente dalla redazione di Fanpage.it, non ha nascosto il suo entusiasmo: "Mi hanno chiamato dalla rete, sono tutti entusiasticamente increduli". Una scommessa vinta per il regista che adesso può lavorare a "Non ti pago", secondo capitolo di una Trilogia della Famiglia sui testi del drammaturgo napoletano: "Continueremo a indagare il microcosmo della famiglia sui lavori di Eduardo. Un microcosmo che è in continua disgregazione, in continua ricerca di una nuova forma di armonia". E sul confronto con l'opera originale, il regista sgombra ogni campo: "La dimensione farsesca si adatta bene al linguaggio teatrale, meno per quelli che sono i miei gusti sul linguaggio cinematografico. E l'opera teatrale originale non è mai stata il mio campo d'indagine". 

Partiamo dai risultati incredibili di ieri: 5.6 milioni di spettatori e 23.9% di share. 

Non mi sono mai occupato di share, sono concetti con cui sto familiarizzando davvero in questo momento. Però, sono arrivato all'operazione matematica che almeno uno su quattro era collegato su Rai1, ieri sera. Non avevo la consapevolezza delle aspettative della rete sui risultati e le telefonate di questa mattina me lo hanno chiarito.

Cosa ti hanno detto?

Dalla rete erano increduli, entusiasticamente increduli. Sono risultati oltre le tutte le aspettative. La scommessa di ieri sera è stata vinta, c'è stata una bella risposta.

Qual era la scommessa? 

Quella di portare un linguaggio cinematografico molto personale nelle case di tutti gli italiani. Poteva generarsi un corto circuito o un abbraccio, a quanto pare non c'è stato corto circuito.

A teatro, quando le cose vanno bene si va in replica. Adesso che succede? 

Siamo a lavoro già da qualche mese su una Trilogia della Famiglia. Continueremo a indagare il microcosmo della famiglia sui lavori di Eduardo. Un microcosmo che è in continua disgregazione, in continua ricerca di una nuova forma di armonia. Penso sia qualcosa di molto affascinante, perché le domande e gli interrogativi della produzione eduardiana sulla famiglia, sono interrogativi e domande che ci poniamo ancora oggi.

La seconda commedia in lavorazione è "Non ti pago". E la terza? Magari "Mia Famiglia"?

Stiamo ragionando su Mia Famiglia, ma anche su altri titoli come Questi Fantasmi. Ci stiamo ancora interrogando su quale possa essere il testo ideale, è ancora un territorio di riflessione tutto da approfondire.

Il personaggio di Luca Cupiello, che hai plasmato su Sergio Castellitto, ha perso quegli elementi farseschi tipici della rappresentazione originale, soprattutto nella prima parte. È stato un processo voluto?  

La dimensione farsesca si adatta bene al linguaggio teatrale, meno per quelli che sono i miei gusti sul linguaggio cinematografico. Al cinema, possiamo far scattare una risata di situazione, che più che esplodere, implode. Lo stesso Eduardo scriveva tragedie che facevano ridere e Natale in casa Cupiello non faceva eccezione. Le chiamiamo tutti "commedie", ma se le analizziamo sono più vicine alla forma della "tragedia".

Ecco perché ogni paragone o confronto con il testo originale, probabilmente non può reggere.

No, anche perché la rappresentazione teatrale è un campo che non ha mai fatto parte della mia indagine, tanto meno le interpretazioni monumentali di Eduardo e della sua compagnia. Il cinema deve assomigliare alla vita e i testi di Eduardo nascono dall'osservazione della vita, che si ispirano ai suoi padri, ai suoni nonni ed esprimono una sintesi dell'esistenza. Così ci siamo approcciati a questo testo pieno di bellezza. È una bellezza che ci appartiene, appartiene all'umanità. Una bellezza che va utilizzata e va spesa.

Sgombriamo il campo, allora: il tuo film non è un omaggio a Eduardo.

Non è un omaggio. Gli omaggi si fanno con retrospettive, incontri e dibattiti. I film sono film. Se c'è qualcuno da omaggiare è il pubblico.

Ho l'impressione che chi trova a corto della materia "Eduardo", possa essersi goduto di più la serata, senza confronti e senza polemiche. 

Sì, chi non conosceva nulla di Eduardo e di "Natale in casa Cupiello", ieri deve essersi sentito molto fortunato perché è entrato a conoscenza di un'opera meravigliosa. In questo senso, c'è una certa invidia della verginità…

Riguardo al gruppo di lavoro, saranno tutti confermati in blocco anche per "Non ti pago"?

È presto per parlare di questo, la sceneggiatura è stata consegnata solo poco tempo fa. Ma posso dire che l'esperienza fatta con questo gruppo di lavoro è stata un'esperienza preziosa per me. Resto profondamente ammirato da questi professionisti con cui è stato un piacere lavorare.

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