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È morto Rodolfo Craia, il regista e attore recitò anche in Amore Criminale

È morto Rodolfo Craia. Il regista e attore maceratese lottava da tempo contro la malattia. Aveva 69 anni. Nella sua carriera, tanto teatro ma anche alcune esperienze televisive. Fu protagonista della docufiction di Amore Criminale sul caso di Fatime e Senade Selmanaj, dove interpretò il padre violento Veli Selmanaj.
A cura di Daniela Seclì
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È morto il regista Rodolfo Craia. Aveva 69 anni. A dare la notizia del decesso, avvenuto dopo una lunga malattia, è il Resto del Carlino. Negli ultimi tempi, era stato ricoverato a Treia, ma da poco era tornato a casa. Nel corso della sua carriera, ha lavorato prevalentemente in teatro. Tuttavia non sono mancate le esperienze televisive. È stato protagonista, infatti, di una delle docufiction del programma di Rai3 Amore Criminale. Cinque anni fa, il dramma della scomparsa dell'amatissima figlia Irene.

La carriera di Rodolfo Craia

Rodolfo Craia ha studiato presso il liceo socio psico pedagocico e ha poi approfondito gli studi di psicologia presso l'Università di Macerata. Dopo gli studi, aveva fondato il gruppo Te.Ma, Teatro Maceratese, insieme a Pannaggi, Marangoni e Dezi. È stato in tournée con compagnie teatrali di attori del calibro di Mariangela Melato. Oltre a lavorare tanto in teatro, era anche uno dei volti più amati dello Sferisterio, teatro all'aperto nel centro di Macerata. Nel 2014, aveva preso parte a una delle docufiction di Amore Criminale, interpretando Veli, un padre violento nel caso di Fatime e Senade. Nel corso della sua carriera è stato anche regista per conto dell'Ersu (Ente Regionale per il diritto allo Studio Universitario) del corso di Studio Teatro pensato per gli universitari.

Rodolfo Craia in una scena di Amore Criminale
Rodolfo Craia in una scena di Amore Criminale

Il dolore per la morte della figlia Irene

Nel 2015, la figlia Irene che aveva solo 38 anni, si spense a causa di una malattia. In quell'occasione Rodolfo Craia, distrutto dalla sofferenza, dichiarò: "Il dolore è troppo grande. Irene aveva tutta la vita davanti. Comunicava gioia e felicità a tutti. Una figlia sempre attenta e impegnata nel sociale. Amava il teatro e la danza, un amore che credo di averle tramandato perché fin da piccola la portavo con me in tour e conosceva a memoria tutti gli spettacoli che facevo". I funerali del regista si svolgeranno martedì 16 giugno.

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