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È morto McSkillet, lo youtuber 18enne ha preso contromano un’autostrada a 160 km all’ora

Trevor Heitmann, il giovane esperto di videogame noto su Youtube come McSkillet, stava guidando una McLaren sportiva contromano in autostrada. Stando ai rilievi effettuati dalla polizia, l’auto viaggiava alla velocità di 160 chilometri orari quando si è scontrato contro un suv su cui viaggiavano madre e figlia, entrambe morte sul colpo.
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È morto Trevor Heitmann, youtuber meglio noto con il nickname McSkillet, in un tragico incidente in autostrada da lui provocato. Il giovane esperto di videogame stava guidando una McLaren sportiva contromano in autostrada. Stando ai rilievi effettuati dalla polizia, l'auto viaggiava alla velocità di 160 chilometri orari quando si è scontrato contro un suv Hyundai su cui viaggiavano madre e figlia, Aileen e Aryana Pizarro di 43 e 12 anni, entrambe morte all'istante. Altre auto sono state coinvolte nell'incidente, che è avvenuto nel pomeriggio di giovedì 23 agosto.

Chi era McSkillet

McSkillet, alias Trevor Heitmann, poteva contare su un canale di Youtube di circa 900mila iscritti e aveva realizzato uno store che vendeva contenuti da utilizzare per i giochi online. Da cinque mesi, però, il suo canale Youtube risultata inattivo. Stando alle prime ricostruzioni e alle testimonianze di alcuni amici sui social network, Trevor Heitmann soffriva di disordini mentali.

Le analogie con un caso italiano

A molti, l'incidente di Trevor Heitmann ha ricordato un altro tragico avvenimento avvenuto a Napoli, il 25 luglio 2015, che sconvolse l'opinione pubblica. L'incidente causato da Nello Mormile, dopo cinque chilometri contromano in tangenziale che finisce per scontrarsi contro una Renault Clio. In quell'incidente persero la vita due persone: Livia Barbato, fidanzata di Mormile, e Aniello Miranda, un 48enne che stava andando a lavoro. Analogie anche per quanto sta avvenendo sui social: McSkillet è stato preso di mira proprio tra i commenti dei suoi video su Youtube. Nel caso di Mormile, nacquero numerose pagine Facebook che auspicavano la sua morte e che costrinsero il padre del dj a un appello: "Mio figlio pagherà con la giustizia e la sua coscienza, ma non è un mostro".

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