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È morto Mario Marenco, storico volto dei programmi di Arbore e Boncompagni

Si spegne a 85 anni un volto storico della televisione italiana, tra i protagonisti di una stagione d’oro del piccolo schermo. Ricordato soprattutto per il rapporto umano e professionale con Renzo Arbore e Gianni Boncompagni, è ricordato dai più per gli interventi nella trasmissione radiofonica “Alto Gradimento” e per il personaggio di Riccardino, il bambino di “Indietro Tutta”.
A cura di Andrea Parrella
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Un'Altra Domenica triste per il mondo dello spettacolo e della televisione italiana. Non si può che scomodare il titolo della celebre trasmissione televisiva per annunciare la morte di Mario Marenco, memorabile compagno storico delle trasmissioni di Renzo Arbore e Gianni Boncompagni. L'umorista, che era anche designer, architetto, aveva 85 anni. Il volto di Mario Marenco resta scolpito in una stagione d'oro della radio e della televisione, quella in cui una generazione di giovani intrattenitori, legati soprattutto da un indissolubile rapporto di amicizia, lasciò il segno con programmi rivoluzionari. Tre titoli in particolare, "Alto Gradimento", "L'altra domenica" e "Indietro Tutta", nei quali Marenco ebbe un ruolo di primaria importanza grazie alle sue incursioni radiofoniche, al personaggio di Mister Ramengo e a quello di Riccardino, protagonista di quella breve ma memorabile esperienza televisiva andata in onda su Rai2 in seconda serata, condotta da Renzo Arbore e Nino Frassica.

Originario di Foggia, dunque conterraneo di Arbore, si dedica al percorso artistico parallelamente agli studi di architettura, che completa all'Università di Napoli, per poi proseguire anche all'estero, da Stoccolma a Chicago. È negli anni Settanta che Mario Marenco di avvicina al mondo della radio e la sua prima esperienza sarà pionieristica perché "Alto Gradimento", scritto a otto mani con Arbore, Boncompagni e Giorgio Bracardi, altera le logiche radiofoniche del tempo rompendo l'abituale liturgia e istituzionalizzazione, per proporre un programma innovativo, fondato sulle logiche dell'improvvisazione tanto cara alla tradizione arboriana, che non prevedeva uno schema prestabilito ed era condita da tanta musica di ottima qualità, italiana ed estera.

Quello stesso stile espressamente jazzistico, proprio in virtù di quella matrice che voleva i programmi improvvisati, svincolati da una scrittura ferrea, trova una perfetta traduzione nelle operazioni televisive alle quali prende parte Marenco in quegli anni. Sia nel programma "Il Buono e il Cattivo" con Cochi e Renato ed Enzo Jannacci, che con l'operazione de "L'altra Domenica" del 1976, risposta scostumata e anticonformista all'istituzionale Domenica In in onda contemporaneamente su Rai1. In quel programma Marenco propone il personaggio di Mister Ramengo, esplicita parodia del giornalista Rai Vittorio Orefice, commentatore del telegiornale Rai. In quegli stessi anni prende parte al programma di Rai2 "Odeon", rotocalco comico della seconda rete Rai, mentre risale a circa dieci anni dopo la partecipazione a "Indietro Tutta", in cui tra un sponsor del "Cacao Meravigliao", le incursioni di Alfredo Cerrutti e l'esilarante co-conduzione di Arbore e Frassica, Marenco proponeva il personaggio del bambino Riccardino.

Fanno riferimento a quello stesso contesto arboriano i film più rilevanti ai quali Marenco abbia preso parte nella sua carriera. Da "Il papocchio", il solo film scritto e diretto da Arbore, a "FF.SS." – Cioè: "…che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene?".

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