Dura condanna Rai al talk di Enrico Lucci, Realiti: “Parole indegne su Falcone e Borsellino”
Comincia in salita l'avventura di Enrico Lucci alla conduzione del suo nuovo talk show, "Realiti", nato dalle ceneri di "Nemo" e slittato in seconda serata dopo una sola puntata. Da giorni circolavano le voci di un possibile slittamento, connesso a una revisione del programma e adesso giunge la conferma che il programma andrà in onda in seconda serata e registrato, in seguito a una nota diffusa dalla Rai che è di ben altro stampo e fa intuire le ragioni del caos generato in azienda. L'origine dei mali di "Reliti" sta nell'aver perso a due cantanti neomelodici ospitati in trasmissione di aver offeso la memoria di Falcone e Borsellino.
Il tutto è avvenuto quando era ospite in studio il consigliere regionale della Campania Francesco Emilio Borrelli, che attaccando i due dicendo: “Il mio sistema nervoso è saltato quando ho sentito uno dei due esaltare lo zio camorrista al 416 bis, quando hanno insultato la memoria di Falcone e Borsellino. Sono delinquenti e così li ho chiamati pubblicamente senza paura e senza vie di mezzo”. In seguito alla puntata uno dei due cantanti ha pubblicato su Facebook un video in cui ha mostrato una pistola d'oro, facendo più volte il nome di Borrelli, che ha denunciato e diffuso il video scrivendo:
"L’autore dell’intimidazione, Nico Pandetta, è un neomelodico catanese, che ha trascorso quasi 10 anni in prigione e che non si è vergognato dei reati che ha commesso. Anzi omaggia in alcune canzoni uno zio che è recluso in carcere al 41 bis. Questo video conferma che questi soggetti non raccontano uno spaccato sociale, ma sono organici sia nei metodi che nei trascorsi alla criminalità organizzata”.
Nel commentare il video Borrelli ha quindi aggiunto: "Li ho chiamati delinquenti e mi fa paura questa esaltazione dei modelli culturali che si inspirano alla camorra, non mi fa paura invece l’intimidazione. La società sta prendendo una deriva pericolosa. Ho segnalato il video alla Procura della Repubblica".
La dura nota della Rai
La Rai è quindi intervenuta in merito alla questione, diramando una nota in cui stigmatizza fortemente la trasmissione: "La Rai ritiene indegne le parole su Giovanni Falcone e Paolo Borsellino pronunciate da due ospiti della puntata di Realiti, andata in onda su Rai2 in diretta. Direttore di Rete, conduttore, autori sono stati ampiamente sensibilizzati sulla necessità di porre la massima attenzione sulla scelta degli ospiti, delle tematiche e sulla modalità di trattazione di argomenti “sensibili”; in coerenza con quanto ogni giorno la Rai testimonia attraverso programmi, eventi speciali e fiction dedicati alla sensibilizzazione della collettività contro la criminalità organizzata e a sostegno della memoria dei tanti martiri delle mafie. L’Azienda ha avviato un’istruttoria per ricostruire tutti i passaggi della vicenda".
Il commento di Enrico Lucci
"Reliti" verrà dunque rivisitato e, come probabile, al posto del programma andranno in onda tre film che puntano ad attrarre il pubblico femminile alla rete, poi seguiti dalle repliche de L’Ispettore Coliandro. Solo in seconda serata, e fino alle prime settimane di luglio, andrà in onda il talk di Lucci in forma ridotta. Lucci che ha commentato la vicenda, non tirandosi indietro da critiche, ma anzi ammettendo i suoi errori: "Non cerco scuse – racconta all'Adnkronos – il risultato è stato pessimo e ci siamo messi tutti in discussione per rettificare, sgrossare, pulire e ritrovare il focus del racconto, che è la gara tra i protagonisti dell'attualità social". E prosegue:
"La prima puntata è stata di una lunghezza estenuante. Tre ore. Da mercoledì durerà 80 minuti. Gli ingredienti di fondo rimarranno gli stessi ma i ‘concorrenti' scenderanno da sette a cinque e il ritmo sarà molto più serrato. Stiamo facendo tesoro di tutte le critiche che ci sono arrivate, tutte costruttive, affettuose e giustamente spietate".
Male anche gli ascolti del programma, che al debutto non è andato oltre il 2,45% di share e 428.000 telespettatori. Il conduttore, anche in questo caso, non cerca alibi nella concorrenza muscolare: "Sicuramente la serata era difficile ma non cerchiamo attenuanti. Noi non puntavamo alla vittoria ma certamente a un risultato più dignitoso. Se un programma va così male, vuol dire che si è sbagliato. Il verdetto è stato chiarissimo. Però trattandosi di un programma sperimentale, sapevamo che potevamo trovarci a dover cambiare in corsa. E la seconda serata ci permette di essere più protetti", conclude, ricordando che i programmi completamente nuovi "richiedono un po' di tempo anche per capire se possono funzionare".