Diletta Leotta a Sanremo: “Sono bella ma la bellezza capita. È un peso che può farti inciampare”
Diletta Leotta si è esibita in un monologo sulla bellezza al Festival di Sanremo 2020. Lei che è stata al centro del dibattito sulla scelta delle donne del Festival, che spesso, da giornalista e da donna, è al centro delle critiche per l'aspetto fisico particolarmente vistoso e avvenente, lei che deve spesso giustificarsi per una fisicità che arriva prima delle sue capacità in video o in tv. La Leotta scherza sul suo aspetto fisico e su come potrebbe cambiare nel tempo, visto che già la differenza tra Diletta ieri e oggi è particolarmente evidente.
Viaggia nel tempo la giornalista di DAZN, fino ad arrivare nel 2076, anno in cui le rughe avranno divorato il suo viso ma non i suoi occhi e il suo sorriso. E questo frame, immobile sullo schermo alle sue spalle, lo vuole commentare con una persona speciale: sua nonna Elena, presente nel pubblico:
Sono bellissima, ma sapete una cosa, la bellezza capita. Quando accade è un vantaggio, anche perché sennò col cavolo che sarei qui, vero? Potete dire di sì, tanto so cosa state pensando. Per esempio, lei, nell'angolo, io lo so che sta pensando "bona sta Leotta". Ma sarei ipocrita se vi dicessi che il mio aspetto è solo un fatto secondario. Mi viene in mente che mia nonna Elena me lo diceva sempre: la bellezza è un peso che con il tempo ti può far inciampare se non la sai portare. E mia nonna era bellissima da giovane ed è ancora pazzesca a 85 anni. Non mi credete? Ditelo voi se non ho ragione. In tutto questo tuo lunghissimo tempo tu sei riuscita a riempire tasche di mille storie da raccontare e hai lasciato dietro di te la bellezza che faceva girare la testa a ogni uomo. Noi a volte facciamo di tutto per evitarlo ma questa sera tutti quanti dovete fare un esperimento per capire che effetto farà questo tempo su di me, volete vedere come diventerò nel 2076? (ride, ndr) Lei mi ha insegnato a non essere semplicemente bella semmai diversamente bella, l'importanza di studiare e trovare un lavoro e trovare pure l’amore, quello giusto di spera. Com’era giusto per te nonno Salvo, che amore bello è stato il vostro. Crescendo bisogna imparare che ogni giorno che viviamo è un regalo e a guardarmi con tutto quel tempo addosso una cosa l’ho capita: io non ho paura. Voglio dirti grazie nonna. E ora riportatemi all'immagine di come sono oggi, che se fossi in quel modo, col cavolo che sarei qui.